Salario minimo di 9 euro orari per i servizi in appalto del Comune di Arcola, proposta approvata. Un tema scottante, che è finito nell’aula consigliare arcolana, è stato il consigliere comunale del Pd delegato sui temi del lavoro e membro della maggioranza Maurizio Carpanoni a presentare la proposta approvata all’unanimità dal consiglio comunale di Arcola.
Proprio il Comune di Arcola e quello di Santo Stefano Magra sono gli unici comuni della provincia spezzina ad impegnare le rispettive amministrazioni a verificare il rispetto della disposizione indicando nei futuri bandi di gara, in particolare a norma dell’articolo 11 del Codice degli appalti, le tipologie di contratto collettivo e di settore e, in alternativa, la garanzia per i dipendenti delle medesime tutele di quello indicato dalla stazione appaltante o dall’ente concedente con particolare riguardo alla soglia minima salariale di 9 euro orari.
"L’atto deliberato – ha commentato la capogruppo di Uniti per Arcola Carmela Bianchini – opera controvento in quanto il disegno di legge sul salario minimo discusso in parlamento nei mesi scorsi è stato clamorosamente affossato, per cui si opera attraverso interpretazione favorevole delle norme vigenti in difesa della dignità dei lavoratori che operano nei contratti di appalto del nostro Comune".
Non ci sono isole felici, ci sono remunerazioni ancora troppo basse, o non garantite che ledono in diritti dei lavoratori: "Purtroppo – prosegue Bianchini –, nello scenario degli appalti pubblici di servizio non mancano esempi di trattamenti economici che fanno riferimento a contratti dove sono applicati salari al di sotto della soglia indicata per scaricare sul costo del lavoro e quindi sulla dignità di lavoratori il peso competitivo di gare sempre più incentrate sul metodo del massimo ribasso. La delibera comunale – conclude la capogruppo – segna un salto di civiltà per il settore dei contratti pubblici locali".
Cristina Guala