Paganini in balìa della tempesta politica. Risiamo al toto-giunta: Tabone o Coppola?

Il gran rifiuto di Paolo Magliani al centro delle discussioni in paese dove fioccano i nomi per la ricerca del quinto assessore

Paganini in balìa della tempesta politica. Risiamo al toto-giunta: Tabone o Coppola?

Paganini in balìa della tempesta politica. Risiamo al toto-giunta: Tabone o Coppola?

Nessuno si sarebbe aspettato un clima politico così effervescente ad Arcola. Non si vedeva da anni, la tempesta dopo la quiete. Nocchieri di questa nave da crociera che vuole attraccare sul Magra, sfidando le intemperie e le secche, Paolo Magliani, neo-eletto consigliere di Rifondazione comunista, assessore incaricato e subito dimissionario, ed Enrico Vesco, l’indipendente, ex assessore regionale: un duo che ha veramente sorpreso. Protagonisti incontrastati del secondo consiglio comunale post elezioni: l’uno, Magliani, ha rifiutato l’incarico in giunta, arrivato dopo un mese di consultazioni, ritenendo le deleghe nulle e inconsistenti; l’altro, Vesco, non è stato scelto come assessore, nonostante le lusinghe che lo avevano ricatapultato (suo malgrado, ha detto più volte) nella politica da cui era fuori, "disintossicato". E adesso vi è rientrato con tutta la foga che gli appartiene.

Magliani e Vesco lunedì sera hanno lasciato orfana la giunta – composta da Massimiliano Nardi, Gianluca Tinfena, Sara Luciani, Camilla Monfroni – dove resta un posto vacante, il quinto che Vesco non ha avuto e Magliani non ha voluto. Ma qualcuno deve farlo. Ricomincia quindi il toto-giunta, dopo il lungo toto-sindaco prima di arrivare alla ricandidatura e alla rielezione di Monica Paganini e dopo le settimane di silenziosa meditazione della sindaca per arrivare a confermare quattro sui cinque assessori del primo mandato. Inciampando sul quinto nome.

Ricomincia il ballo dei nomi: il più accreditato dai rumors cittadini è l’indipendente Stefano Tabone, che era già entrato nella ‘competizione’, in modo più silente, per il posto in giunta, in contrapposizione a Magliani, poi scelto, e Vesco, non scelto. Potrebbe essere lui, anche per l’esperienza da amministratore, l’assessore mancante, ma c’è anche Ferdinando Coppola, Pd, consigliere comunale anche nella passata legislatura dove si era occupato di sport. La promessa è che l’incarico arriverà celermente: presto le deleghe rifiutate a Magliani, quella ai comitati di zona, alla sicurezza sui luoghi di lavoro e alla sanità, passeranno a qualcun altro. Una terza opzione aleggia nelle voci popolari: rinunciare al quinto assessore e dividere le deleghe tra quelli già nominati, con risparmio di spese.

La mozione presentata da Vesco per la nomina del presidente del consiglio comunale sarà trattata la prossima volta: "La seduta consigliare non può essere monopolizzata dalla sindaca – ha tuonato Vesco –, la figura del presidente del consiglio è necessaria e indifferibile, e che sia super partes".

Cristina Guala