Ameglia, 30 ottobre 2024 – Sulla vicenda che da mesi vede la Marinella spa e il Comune di Ameglia portare avanti un contenzioso in relazione alle aree adibite ai parcheggio di piazza Santa Croce e piazza XX settembre, entrambe a Bocca di Magra, il Tar di Regione Liguria si è espresso in maniera inequivocabile, a favore della Marinella. Si tratta di quei parcheggi di proprietà della società in liquidazione, che dopo decenni di gestione portata avanti dal Comune di Ameglia – come previsto sino al 2021 dal contratto in comodato d’uso gratuito sottoscritto dalle due parti – a partire dallo scorso 2 giugno sono stati gestiti direttamente dalla società in liquidazione, o meglio da Ims, società terza a cui la Marinella spa aveva affidato il servizio, a pagamento. Ma il 15 giugno, a seguito del verbale di ispezione condotto dalla polizia municipale che accertava assenza di cartellonistica con tariffario, che il personale era privo di contrassegno identificativo e che non era la Marinella spa ma appunto una terza società a esercitare l’attività di parcheggio, il responsabile dell’area urbanistica Emanuela Salomoni, aveva emesso un’ordinanza che sanciva la cessazione dell’attività di parcheggio a pagamento in piazza Santa Croce e XX settembre.
E, ancor prima dell’estate, il Comune di Ameglia, intenzionato a portare avanti la gestione gratuita dei parcheggi, aveva tentato la via dell’acquisizione sanante, ovvero quell’istituto previsto dalla normativa con il quale si dispone che l’amministrazione comunale utilizzi senza titolo beni per scopi di interesse pubblico anche in assenza di un valido ed efficace provvedimento di esproprio oppure dichiarazione della pubblica utilità. Ed era pronto a corrispondere alla Marinella 300 mila euro, cifra ritenuta sottostimata dalla società in liquidazione, che aveva quindi impugnato gli atti e fatto ricorso al Tar. Nella sentenza del Tar pubblicata il 28 ottobre, si legge che «il ricorso è fondato e deve essere accolto». Di fatti, sostenendo la tesi della Marinella spa, il presidente Giuseppe Caruso e l’estensore Marcello Bolognesi, hanno convenuto che «la gestione del parcheggio non costituisce una nuova attività d’impresa, ma un’attività economica finalizzata alla valorizzazione degli asset societari necessaria per il mantenimento dell’equilibrio economico della società nelle more del completamento della fase liquidatoria», annullando gli atti e condannando il Comune alle spese di giudizio.