Sarzana (La Spezia), 7 giugno 2024 – Il mondo dei social anticipa ormai tutto e qualche volta rovina anche l’attesa del momento. E proprio a causa di una serie di messaggi ritenuti dalla dirigenza scolastica troppo pesanti e minacciosi lanciati alla vigilia dell’evento, che chiude stamani l’anno scolastico, la partitissima tra gli studenti dell’istituto scolastico cittadino "Parentucelli Arzelà" non si disputerà ufficialmente. O meglio. Se i ragazzi vorranno giocarla potranno farlo fuori dall’orario di lezioni ma l’iniziativa non rientra più nel programma didattico della scuola sarzanese.
La partita di calcio di fine anno organizzata allo stadio "Miro Luperi" è una tradizione che si perde nella notte dei tempi e deve l’invenzione all’idea di mettere contrapposti i ragazzi frequentatori delle scuole superiori: liceo e ragioneria. Anche quando le due scuole hanno poi unito il nome diventando "Parentucelli-Arzelà" condividendo anche lo stesso stabile di via dei Molini la tradizione è proseguita. In questi giorni il mondo social e comunque le chat telefoniche sono state agitate dallo scambio di messaggi. Una sorta di antipasto per animare il confronto e alcuni sono sembrati dal timbro piuttosto duro. Si parla infatti di "bastonate", "teste rotte" e altri slogan che inevitabilmente hanno fatto il giro dell’istituto e sono arrivate anche all’orecchio del dirigente scolastico Generoso Cardinale. E così il preside ha deciso di non interrompere nella mattina odierna la normale programmazione delle lezioni, proprio per consentire a oltre mille ragazzi di assistere dalla tribuna dello stadio la partita dei propri compagni e amici, ma di tenere la normale agenda fino alle 11.50. Al suono della campanella quindi inizierà l’allestimento dei seggi per le elezioni europee.
La scuola infatti ospita diverse sezioni del centro storico cittadino. La partita, secondo la circolare diramata dall’istituto e fatta arrivare ai ragazzi e docenti, potrà essere disputata dopo mezzogiorno. Quindi fuori dall’orario scolastico e senza nessuna responsabilità diretta della scuola. Di certo non si poteva annullarla di arbitrio quindi è stato deciso di lasciare agli organizzatori la libertà di scegliere o meno di scendere in campo. Alla fine quelli più amareggiati da questa situazione imbarazzante sono stati i "calciatori" che avrebbero gradito disputare la partita nel suggestivo prato dello stadio cittadino, davanti a una tribuna stracolma. Ma il clima piuttosto teso che sembrerebbe aver agitato la vigilia ha sicuramente tolto la particolare atmosfera.