FABIO BERNARDINI
Cronaca

Pisano "Obbligatorio puntare alla vittoria. Il ‘Picco’ e il popolo bianco le armi in più"

L’ex bomber, che stese la Reggiana con una doppietta nel 2001, incalza la squadra in vista del match casalingo di sabato

Pisano "Obbligatorio puntare alla vittoria. Il ‘Picco’ e il popolo bianco le armi in più"

Pisano in due immagini ’storiche’. dopo il gol dello Spezia

"Spezia e lo Spezia sempre nel cuore, auguro alle Aquile di raggiungere obiettivi importanti". Il popolare ex bomber aquilotto Giovanni Pisano, 32 gol in maglia bianca nei campionati di Serie C1 2001-2002 e 2002-2003, all’epoca autentico mattatore della Reggiana, suona la carica: "Con quel ‘Picco’ e con quei tifosi bisogna giocare sempre per vincere".

Pisano ha visto che Spezia? Se lo aspettava?

"Dopo il campionato tribolato dell’anno scorso ero un po’ scettico. Vero è che le Aquile hanno fatto un bel finale di torneo e, soprattutto, sono guidate da un buon allenatore che conosce molto bene la categoria. Sono contento che i bianchi siano partiti così bene, auguro loro, da cuore aquilotto, di raggiungere obiettivi importanti".

Troppo presto per coltivare i sogni?

"Non credo sia presto perché quest’anno il torneo è davvero molto equilibrato, non sto vedendo una squadra in grado di ammazzare il campionato. Può succedere di tutto, chi magari non è partito favorito può avere la possibilità del salto di categoria. La continuità in un campionato di B, lungo e complicato, è fondamentale, è importante l’organico completo, ci vogliono anche i cambi giusti".

Pio Esposito, Colak, Soleri, Di Serio e Falcinelli costituiscono un attacco super. L’arma in più per lo Spezia? In chi si rivede?

"Gli attaccanti sono importantissimi nell’economia di una squadra, perché alla fine ti danno qualche punto in più in classifica. Io avevo caratteristiche molto particolari, non mi ci rivedo tanto in quelli citati, anche se sono attaccanti che per la B sono molto importanti. Ho una predilezione per Falcinelli, un giocatore esperto, che tende sempre a giocare per la squadra".

Sabato Spezia-Reggiana, con la mente che va all’11 novembre 2001, a un 3 a 0 senza storia, con lei grande protagonista di due gol. Una doppietta che replicò anche a Reggio Emilia, in quel famoso 4 a 0.

"La Reggiana mi portava sempre bene, ai granata avevo fatto gol anche all’Arechi quando militavo nella Salernitana. La Reggiana l’ho vista all’opera proprio contro la Salernitana, non mi ha fatto una grande impressione, ho visto carenze in fase difensiva. È una squadra che se messa sotto pressione fa degli errori".

Un match molto sentito, come lo inquadra?

"Per come stanno adesso le cose, lo Spezia è più squadra e più lanciata, anche se la Reggiana è pur sempre una formazione competitiva. Penso che lo Spezia, soprattutto in casa, debba giocare per i tre punti, quel ‘Picco’ e quella curva non ce l’hanno tutti, sono armi in più per i bianchi da sfruttare in toto".

Il ‘Picco’ è tornato a ruggire, stadio sempre pieno, quarto sold out della Curva Ferrovia.

"Con la curva piena i protagonisti devono dare il 150 per cento, quei tifosi ti danno una spinta non indifferente. Io ho avuto la fortuna di giocare a Spezia due anni, lo stadio era sempre sold out, un punto di forza da sfruttare. I giocatori devono capire che i tifosi spezzini vivono per la squadra, devono pertanto fare tutto il possibile per regalare loro le soddisfazioni che meritano. C’è da dire che se lo stadio è sempre stracolmo credo sia merito anche della società".