Dopo mesi di silenzio, ieri pomeriggio, il presidente aquilotto Philip Platek è tornato a parlare. "Non sono felice della situazione che stiamo vivendo – ha esordito in collegamento dagli Usa –, a gennaio abbiamo, però, apportato migliorie con gli arrivi di mister D’Angelo e di nuovi giocatori. Ci tengo a precisare che gli investimenti che sono stati fatti riguardano non solo l’acquisto dei giocatori, ma anche i salari, lo stadio. Escludendo il prezzo pagato per acquisire la società, abbiamo effettuato investimenti per 38 milioni di euro dal nostro arrivo con l’aggiunta di 10 milioni nell’attuale stagione. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di gestire la società in modo fiscalmente responsabile al fine di mantenere la stabilità a lungo termine. Ci sono stati dei profitti derivanti dal paracadute, dalle vendite di Nzola e Kiwior, che sono stati spesi per la gestione. D’ora in poi il nostro intento sarà migliorare la squadra, con progettualità nel lungo termine".
Presidente Platek, il 15 maggio 2021 suo fratello Robert disse: "Il mio sogno è restare a lungo in Serie A. Se dovessi pensare allo Spezia tra 5 anni vedo una squadra competitiva". Dai sogni alla realtà il passo è breve con la retrocessione e l’attuale penultimo posto in B. Perché così tanti errori?
"Stare in Serie A era il nostro intento, però l’anno passato è stato segnato da tanti infortuni e sfortuna. La situazione attuale è frustrante, l’obiettivo non è più quello della promozione ma costruire una squadra coesa, tenendo sempre presente l’aspetto finanziario. Sono stati fatti anche degli errori da parte del club e dell’area tecnica".
Nuovi investitori in società?
"Smentisco queste voci, al momento non abbiamo avuto contatti con potenziali imprenditori. Stiamo andando avanti come abbiamo sempre fatto, noi siamo qui e saremo qui, porteremo avanti la società nell’ambito della sostenibilità economica".
La contestazione dei tifosi?
"Io sono aperto ad ascoltarli e rispettarli, però è importante non si trascenda in episodi violenti".
Il distacco tra la proprietà e la tifoseria è evidente, ci vengono in mente i prezzi dei biglietti troppo alti in Serie A che non hanno consentito la crescita del bacino di utenza o l’adozione di un logo che non risponde ai canoni della tradizione. Cosa intendete fare per riavvicinarvi alla gente?
"Ascoltiamo le lamentele dei tifosi, lo abbiamo fatto per il costo dei biglietti, intndiamoone nella seconda parte di quest’anno creare gruppi di ascolto per arrivare a cambiare il logo".
Conferma la fiducia alla direzione tecnica?
"Confermo la fiducia in Macia, con lui abbiamo cercato di coniugare le abilità tecniche alle conoscenze finanziarie. Macia ha cercato di rimodellare la squadra attraverso il mercato immettendo nuovi giocatori con la giusta mentalità per raggiungere la salvezza, senza pesare troppo sul bilancio".
In caso di retrocessione in C?
"Non è uno scenario che voglio analizzare".