Sarà al cinema Nuovo con il suo ultimo lavoro, nella sua città, con i suoi cari e gli amici, con le istituzioni del suo territorio riunite per applaudire un concittadino che con la sua creatività è diventato famoso. La sua arte e la sua inventiva hanno portato il vezzanese Davide De Stefano, nato a Spezia ma residente a Buonviaggio, a diventare un apprezzatissimo scenografo che sta scalando livelli sempre più alti. E infatti in concorso al David di Donatello 2025 con il film ’Il Monaco che vinse l’Apocalisse’, per la regia di Jordan River, uscito il 5 dicembre in molte sale con grande consenso di pubblico e critica e che tutti potremo vedere al Nuovo mercoledì 29 alle 20 in un evento speciale.
La proiezione sarà introdotta dalla giornalista Daniela Tresconi e interverranno don Federico Ratti delle comunità pastorale di Vezzano, il sindaco di Vezzano Massimo Bertoni, l’assessore comunale al Turismo Nadia Lombardi e don Luca Palei, direttore della Caritas di Spezia. Parteciperanno lo stesso scenografo Davide De Stefano e l’arredatore Massimo De Stefano, entrambi professionisti che hanno lavorato al film in concorso ai David.
Sarà una grande emozione per una visione che tutti definiscono entusiasmante e che ha già meritato riconoscimenti. Un plauso a chi emerge con il suo talento e porta il nome del territorio nel mondo: "Orgoglioso che nostri concittadini abbiano saputo rappresentare un’opera di questo livello – sottolinea il sindaco Bertoni –. Gli auguriamo di ottenere i massimi riconoscimenti meritati". De Stefano ha infatti già vinto il premio come miglior scenografo alla 20ª edizione del Terni International Film Festival per la pellicola del regista Jordan River, considerato il pioniere del cinema tridimensionale, la cui sceneggiatura è di Michela Albanese. Ha inoltre collezionato numerosi altri premi, tra questi il Ciak d’oro, Chioma di Berenice e premi internazionali come Golden Movie Award, African Movie Academy Award e Action Film Award sempre come miglior scenografo.
Il film ’Il Monaco che vinse l’Apocalisse’, ambientato nel medioevo, segue la vicende di un monaco realmente vissuto nel XII secolo, Gioacchino Da Fiore, visionario e definito da Dante Alighieri ‘di spirito profetico dotato’. Avvolto dall’oscurità del mondo, la sua vita s’intreccia con esperienze oniriche e visioni mistiche con un pizzico di fantasy.
Cristina Guala
Nella foto, Davide De Stefano premiato a Terni