
Il ponte di via Falcinello
Sarzana (La Spezia), 13 marzo 2025 – I lavori di demolizione e ricostruzione del ponte sul Calcandola di via Falcinello avrebbero dovuto essere fatti da privati. Quanto meno, potevano essere finanziati con le polizze assicurative che il Comune avrebbe dovuto incassare proprio a fronte dell’inerzia dei soggetti che si erano obbligati a eseguirli. Invece i lavori – peraltro fermi da settimane – sono stati affidati grazie a un finanziamento statale. E’ l’estrema sintesi di una vicenda quanto meno opaca, su cui Franco Musetti, consigliere comunale del Pd, pone precise domande, fornendo una ricostruzione sulla base degli atti ai quali aveva chiesto accesso. In ballo 3,8 milioni di euro che il Comune non ha a oggi incassato.
Il dettaglio lo spiega Musetti, in una interrogazione alla sindaca e agli assessori Carlo Rampi e Giorgio Borrini sull’inadempimento degli obblighi assunti dai soggetti attuatori del piano particolareggiato di iniziativa privata Olmo 2 riguardanti la messa in sicurezza idraulica del centro storico e dei quartieri Olmo e Paradiso. La vicenda ha radici lontane. Nel 2009 l’amministrazione approvò il piano particolareggiato Olmo 2 predisposto da tre soggetti attuatori per un’area di 6.748 mq di loro proprietà tra le vie Diana, Variante Cisa e Cavalcanti.
Il piano, mai realizzato, prevedeva 56 alloggi di edilizia residenziale pubblica, 8 edifici di edilizia privata e due palazzine di edilizia privata con altri 20 alloggi. Il piano, prosegue Musetti, “oltre alle opere di urbanizzazione primaria, richiedeva la messa in sicurezza di una vasta area dal quartiere dell’Olmo al centro storico e al quartiere Paradiso, mediante demolizione e ricostruzione del ponte sul torrente Calcandola lungo via Cisa e sistemazione dell’alveo, demolizione e ricostruzione del ponte lungo via Falcinello e sistemazione dell’alveo, messa in sicurezza del canale Turì”. Nel novembre 2009 fu stipulata una prima convenzione con la quale i tre soggetti attuatori si impegnavano a realizzare almeno il 30% dell’importo totale delle opere di sistemazione idraulica prima dell’avvio degli edifici residenziali e a realizzare il restante 70% entro 36 mesi dal rilascio dei permessi di costruire.
Uno dei tre soggetti, la cooperativa edilizia “La Marina”, in parziale attuazione della convenzione, ha demolito e ricostruito il ponte lungo via Cisa, sistemato l’alveo e iniziato i lavori al canale Turì. Nell’aprile 2012 fu stipulata una nuova convenzione coi tre soggetti attuatori e nel maggio 2012 fu rilasciato il permesso di costruire a “La Marina” (titolare dei 56 alloggi Erp per 4.462 mq e di due villini di 160 mq ciascuno). Dopo aver comunicato l’inizio dei lavori, però, la cooperativa non ha dato seguito al completamento delle opere idrauliche e nel 2016 l’amministrazione ha avviato la procedura per la decadenza del permesso di costruire e per l’escussione delle polizze assicurative, sottoscritte con Unipol, da utilizzarsi per le opere idrauliche non eseguite. Ma tutto si è arenato.
Nel 2020, la nuova amministrazione Ponzanelli ha affidato a Ire spa la progettazione esecutiva della demolizione e ricostruzione del ponte di via Falcinello per partecipare a un bando ministeriale, ottenendo il finanziamento dell’opera. Nel novembre 2022 i lavori sono stati affidati al consorzio Archè per 666.888 euro. Il mese dopo, dicembre 2022, “la giunta – ricorda Musetti – informava di aver avviato il procedimento di escussione delle polizze per ottenere (così veniva riportato dalla stampa) un importo complessivo di 3,8 milioni circa che i tre soggetti attuatori avevano posto a garanzia delle opere di interesse pubblico”. Ma a oggi la giunta non ha dato seguito al procedimento di escussione, come risulta dalla risposta scritta che il segretario generale ha inviato a Musetti. Non solo: “Con rogito notarile dell’11 settembre 2023 – prosegue Musetti –, il commissario liquidatore de “La Marina” ha venduto i terreni oggetto del piano particolareggiato Olmo 2 a una società con sede alla Spezia che si è impegnata a osservare tutti gli obblighi delle convenzioni urbanistiche”, ossia messa in sicurezza idraulica del territorio tramite demolizione e ricostruzione del ponte di via Falcinello e sistemazione del canale Turì. Musetti sottolinea che “escutere le polizze assicurative è un dovere del Comune, in presenza di gravi inadempienze dei soggetti attuatori”, che “le obbligazioni contenute nelle convenzioni urbanistiche del 2009 e del 2012 sono a tutt’oggi pienamente in vigore” e che “la società acquirente si è obbligata a completare le opere idrauliche”.
Da qui le domande a sindaca e assessori, chiamati a riferire in consiglio le motivazioni per cui la giunta ha omesso di dar seguito alla procedura di escussione delle polizze stipulate a garanzia della realizzazione delle opere idrauliche e le valutazioni per cui ha ritenuto di approvare il progetto del ponte di via Falcinello senza tenere apparentemente conto della mancata escussione delle polizze. Musetti chiede anche come si intende procedere per realizzare le opere idrauliche non terminate, come la sistemazione del Turì.