
L’inaugurazione del reparto di cure intermedie
La Spezia, 20 dicembre 2023 – Con la fine dell’anno Asl 5 perderà due colonne portanti che lasceranno un vuoto umano e professionale non facile da colmare. Per la dottoressa Stefania Artioli, primaria della struttura complessa di Malattie Infettive e il dottor Enrico Conti (che dal 2015 conduce l’equipe della struttura complessa di Urologia) è arrivato il momento della meritata pensione. Nel ringraziarli per il lavoro svolto, il direttore generale di Asl 5 Paolo Cavagnaro ha annunciato che presto verranno emessi bandi per reperire nuovi primari e che le due strutture complesse non scompariranno.
"Sono arrivata nel reparto nel 1990 – dice la dottoressa Artioli – Malattie Infettive lo sento come una mia creazione, separarmene è come staccare il cordone ombelicale. Sono stati anni intensi e bellissimi, la gratificazione più grande che mi ha sempre spinta ad andare avanti me l’hanno data i pazienti e i loro familiari".
Artioli minimizza i grandi traguardi raggiunti durante la sua carriera alla guida del reparto che porta avanti dal 2005. Proclamata nel 2009 Cavaliere della Repubblica e nel 2022 Grande Ufficiale della Repubblica, nel corso degli anni ha anche ricoperto, il ruolo di primario di Medicina Interna e di Multispecialistica. Su quale sia però il ricordo più emozionante negli anni passati all’ospedale San Bartolomeo non ha dubbi. "Nel periodo più nero della pandemia, un giovane padre con polmonite da covid e con una grave insufficienza respiratoria, mi ha implorato di salvarlo per permettergli di tornare a casa dai suoi 3 figli. Ci sono riuscita ed è stata un’emozione impagabile".
"Quando sono arrivato. Urologia era un po’ in crisi – dice il dottor Enrico Conti – mancavano personale e tecnologia. Negli ultimi anni sono stati fatti importanti passi avanti sia per quanto riguarda il numero di medici in forza nel reparto, che sono 8 più il primario, sia per il numero di interventi espletati. È stata un’esperienza molto positiva che certamente rifarei".
Successi raggiunti grazie a strumentazioni all’avanguardia come la colonna videolaparoscopica in 3 D. Tra questi lo strumento di cui va più fiero è il Razzum. "Si tratta di un dispositivo mininvasivo e monouso che inetta vapore all’interno della prostata per disostruirla, essendo un intervento da effettuare in day hospital lo abbiamo utilizzato molto durante il covid. Questo ha permesso di dare sollievo ai pazienti affetti da ipertrofia prostatica, di ridurre al minimo i ricoveri e per noi di entrare a far parte di un importante gruppo di lavoro". Per entrambi i professionisti la carriera sanitaria proseguirà: Conti continuerà a esercitare in libera professione anche a Sarzana, Artioli invece sta valutando fra le varie proposte ricevute.
Elena Sacchelli