REDAZIONE SARZANA

"Privacy e spazi negati ai malati oncologici"

I volontari del ‘Tribunale’ denunciano la situazione del Day Hospital e chiedono l’intervento del sindaco per risolvere i disagi in ospedale

Medici

Sarzana, 3 gennaio 2020 - Era stata annunciata come "provvisoria" la sistemazione del day hospital oncologico, come quella dell’Hospice inaugurato in pompa magna quattro anni fa al quarto piano del San Bartolomeo. Doveva essere questione di mesi ma tutto è rimasto fermo ad allora e dello stabile che dovrebbe ospitare il reparto ancora non si sa oggi la destinazione. Gli annunci si sprecano nella sanità spezzina e lasciano sulle spalle dei malati, ma anche degli operatori, problemi annosi. Mentre i tempi del nuovo Felettino restano un rebus, irrisolto è anche il futuro dell’ospedale sarzanese di cui denunciano al sindaco Cristina Ponzanelli la "grave situazione di degrado e decadimento" i cittadini-operatori del Tribunale del Malato. Una struttura "ampia e confortevole, concepita per offrire al cittadino malato la massima comodità durante la degenza", sottolineano, ma dove continua "un progressivo svuotamento", medici e primari se ne vanno, "altri si avvicendano in modo vorticoso, senza razionalità organizzativa". Un panorama "instabile e contradditorio" che vede aumentare i disagi dei cittadini. Fra i tanti il Tribunale del Malato denuncia quelli legati alla collocazione logistica del Day Hospital di Oncologia.

Un’impresa anche solo trovarlo il servizio in un ospedale-labirinto nel quale le indicazioni sono sempre state provvisorie e approssimative. "Un’unica stanza arredata da 4 poltrone, che frequentemente diventano cinque, – spiegano i cittadini-operatori del tribunale – quindi 5 pazienti che lì stazionano per tutta la durata della terapia; una piccola postazione per le attività infermieristiche (2 o 3 infermieri) più il medico, quando necessita. E’ evidente che spazi così angusti siano di per sè fattore di rischio sia per i pazienti, per lo più immunodepressi, sia per gli operatori. La cubatura d’aria (con l’affollamento che si ritrova nel locale, specie nei momenti di massima attività), diventa assolutamente non adeguata, anzi consapevolmente insufficiente ai sensi di legge".

Così la porta d’ingresso del day-hospital viene lasciata aperta o semiaperta e al di là c’è "una spaziosa sala d’attesa utilizzata da persone che devono accedere anche ad altri servizi". "I “poveri” pazienti che fruiscono del Day Hospital di Oncologia non possono nemmeno beneficiare del rispetto della privacy" denuncia il Tribunale. Sottolinea che nella proposta del sindaco da presentare alla Conferenza provinciale, rileva, è inserito il programma del dottor Giampaolo Poletti che si è fatto portavoce dei suggerimenti dei volontari ma bocciano "la parte che riguarda la privatizzazione delle sale operatorie" Il San Bartolomeo è una struttura pubblica (pagata con i contributi dei cittadini) e tale deve restare". © RIPRODUZIONE RISERVATA