
La sede di Santo Stefano del polo di protezione civile
Realizzare una casa del volontariato di protezione civile in un bene confiscato alla criminalità organizzata. Dopo giorni di silenzio anche il sindaco di Sarzana Cristina Ponzanelli interviene sul nuovo polo logistico della Protezione civile che, come stabilito da Regione Liguria verrà realizzato a Brugnato. Un tema che diversi giorni sta suscitando polemiche e botta e risposta politici. Ma a differenza degli altri sindaci della Val di Magra che lunedì scorso, insieme, mostrando una netta opposizione alla scelta regionale di privare Santo Stefano Magra del suo attuale polo operativo - divenuto inadeguato specialmente perché di proprietà privata – hanno deciso di scrivere all’assessore regionale Giacomo Giampedrone nel tentativo di sospendere una decisione che sembra essere già presa, il primo cittadino di Sarzana non risponde alle critiche e non entra nel merito di quella che molti hanno definito una decisione "illogica e calata dall’alto".
Al contrario, Cristina Ponzanelli saluta con favore "l’istituzione di una seconda base logistica regionale più vicina ai nostri territori, rispetto all’attuale sede di Albenga". Scelta che, a suo dire "garantisce una maggiore tempestività nelle grandi emergenze che richiedono l’impiego di importanti attrezzature e mezzi da parte della colonna mobile regionale, evitando di dover attraversare l’intera Liguria". Il sindaco di Sarzana, riconoscendo il lavoro dei volontari della Protezione civile che da anni operano in Val di Magra, lancia una proposta che, se accolta, potrebbe essere in grado di superare le criticità legate alla struttura di Santo Stefano e ospitare le dotazioni di consueto utilizzo nelle emergenze. "I volontari di Protezione Civile che da anni operano in Val di Magra e in tutta la nostra provincia – spiega il sindaco Ponzanelli - sono uno straordinario capitale umano, che merita una sede sicura e adeguata alle esigenze. L’opera dei volontari e la sinergia tra gli stessi in Val di Magra e nell’intera provincia risulta strategica ed è da valorizzare, guardando ad un territorio soggetto nel tempo a emergenze significative, legate ai principali reticoli idrici, come il Magra".
Da qui la proposta concreta già formulata dal gruppo comunale di Protezione civile di Sarzana ai referenti provinciali del volontariato. "Sarzana ha da tempo richiesto l’assegnazione di un bene confiscato alla criminalità organizzata presente a San Lazzaro, che potrebbe diventare la casa del volontariato provinciale – prosegue il primo cittadino -. Lavoriamo tutti insieme anche in questa direzione. Quando si tratta di emergenze di Protezione civile l’unico faro è il bene della comunità e la collaborazione per continuare a migliorare sempre è un dovere".
Elena Sacchelli