Sarzana, 30 novembre 2024 – Una vetrina illuminata dal sorriso e dai consigli di chi non soltanto può aiutare nell’acquisto ma può cambiare decisamente le sorti di una vita. Anna Datsyuk, titolare dell’enoteca Fermento nel viale della Pace a Sarzana, ha deciso di mettersi a disposizione delle donne in difficoltà, vittime di violenza oppure di situazioni delicate, e più in generale delle persone che abbiamo bisogno nell’immediatezza di un consiglio. Anna ha avviato nel suo negozio il Punto Viola, uno sportello che fa parte dell’associazione “Donne per Strada“ dedicato alla solidarietà. “Sarà un punto di riferimento – spiega Anna – per chi vive un momento delicato e ha bisogno di una voce amica. Diciamo un primo approccio per iniziare un percorso insieme agli organi competenti. Rivolgendosi al Punto Viola si possono avere informazioni su come affrontare una criticità e a chi rivolgersi. Pensiamo soprattutto alla violenza domestica ma anche per quelle problematiche che si possono incontrare anche semplicemente camminando per strada.
Spesso le persone hanno paura oppure una sorte di timore a chiedere aiuto alle figure istituzionali mentre in un clima informale, all’interno di un negozio, certe resistenze vengono superate con maggior semplicità”. Anna Datsyuk, cognome polacco, anche se vive da sempre a Arcola, ha seguito i corsi organizzati a livello nazionale all’associazione no profit “Donne per strada“ incontrando psicologi e legali per avere le basi iniziali necessarie per affrontare il compito. Per il momento, per fortuna, nessuno si è presentato da lei a chiedere soccorso. “I Punti Viola – continua – nascono per essere a disposizione di chi è in strada”. Non si sostituiscono ovviamente agli organi preposti a garantire sicurezza e assistenza ma si aggiunge. E proprio perchè un negozio è molto più semplice da raggiungere può essere un valido punto di riferimento. Il Punto Viola nel viale della Pace è il primo operativo nel centro cittadino.
“Da me – conclude – può venire chi è molestato oppure ha bisogno di aver spiegazioni su come comportarsi e dove può rivolgersi per affrontare il disagio. Sarebbe importante che anche altre attività si specializzassero in questo servizio, contribuendo così in modo diretto a dare un supporto a chi si trova in situazioni difficili e non sappia come venirne a capo proprio perchè impossibilitato a raggiungere le sedi adibite all’aiuto”. Una donna costretta a subire le violenze domestiche talvolta può avere impedimenti a rivolgersi ai numeri dedicati e ancor di più a raggiugere liberamente uffici dei servizi sociali o delle forze dell’ordine. Entrare in un negozio invece può essere molto più rapido, informale e per questo meno soggetto a controllo”.