REDAZIONE SARZANA

Rassegna al Museo diocesano. La storia della città nei ritratti

La storia di Sarzana attraverso i ritratti: prosegue al Museo Diocesano di Sarzana la mostra “Papi...

Barbara Sisti, direttrice del Museo diocesano, ha illustrato la mostra durante l’inaugurazione

Barbara Sisti, direttrice del Museo diocesano, ha illustrato la mostra durante l’inaugurazione

La storia di Sarzana attraverso i ritratti: prosegue al Museo Diocesano di Sarzana la mostra “Papi e Cardinali, nobili e borghesi - Ritratti a Sarzana” organizzata dall’associazione Firmafede, con il sostegno del Comune e in collaborazione con diverse famiglie che hanno messo a disposizione dipinti custoditi nelle loro dimore ed eccezionalmente offerti alla fruizione del pubblico.

La direttrice del Museo Diocesano Barbara Sisti e i suoi più stretti collaboratori, Andrea Moruzzo e Simona Marchini, hanno guidato gli ospiti all’inaugurazione attraverso le diverse sezioni della mostra che inizia dall’esibizione affiancata dei ritratti di due influenti Cardinali ottocenteschi cittadini, Giuseppe Spina e Domenico Lucciardi, accanto a quelli dei due Papi che affidarono loro importanti e delicate missioni diplomatiche, Pio VII e Pio IX.

Nella sezione successiva dedicata al sommo pittore cittadino, il seicentesco Domenico Fiasella, i visitatori hanno potuto ammirarne un inedito ritratto di gentiluomo e un’altrettanto inedita Madonna e Santi che ritrae un’attempata Santa Chiara da alcuni identificata con la sorella dell’artista che apparteneva alle Clarisse del convento cittadino di Sarzana. Tutto sotto lo sguardo altero dello stesso Domenico Fiasella, autoritrattosi nel grande dipinto, la Vestizione di Santa Chiara, che incombe stabilmente sul presbiterio dell’Oratorio che ospita il museo.

Dopo la sala dedicata ai ritratti ideali e metafisici di Papa Paolo III di Gian Carozzi e la vetrina che ospita altri ritratti di prelati ottocenteschi, si apre, al piano superiore del Museo, la sezione dei ritratti sette e ottocenteschi di aristocratici sarzanesi dai quali discendono esponenti cittadini contemporanei che li hanno messi a disposizione del museo perché attraverso le loro effigi, in posa convenzionale o frutto della capacità del pittore di coglierne il carattere, parlino della società del loro tempo ma anche dei loro sentimenti, delle loro passioni e delle loro personali relazioni.

L’ultima sezione della mostra è dedicata ai ritratti otto e novecenteschi di borghesi cittadini appartenenti alle famiglie più significative del ceto terriero, mercantile e professionale di Sarzana colti in pose disinvolte e spesso con l’occhio affettuoso, cordiale dell’artefice che del soggetto ritratto era magari un familiare o un amico.

La mostra sarà visitabile fino al 30 marzo nei giorni di venerdì, sabato e domenica dalle 15,45 alle 19.15 o su prenotazione al numero 0187.625174 o all’e-mail [email protected]. Le visite guidate in calendario per il mese di gennaio saranno sabato 4 alle 17, e, allo stesso orario, domenica 12, sabato 18, domenica 26. E’ consigliata la prenotazione.