
Rialzare la testa o sprofondare nel baratro. A Lecco match decisivo per mister Alvini
Lo Spezia e mister Alvini al bivio: rialzare la testa per "consolidare la categoria" (parafrasando l’ad Gazzoli) o sprofondare nel baratro con annessi e connessi. I destini delle Aquile e del tecnico di Fucecchio sono legati a doppio filo agli esiti dei match contro il Lecco, in programma oggi pomeriggio allo stadio ‘Rigamonti’ (il via alle ore 18,30, arbitra Monaldi di Macerata) e la Ternana del neo tecnico Roberta Breda, previsto al ‘Picco’, domenica prossima, alle ore 16,15.
I bianchi solo con due vittorie potranno da un lato ricucire parzialmente lo strappo con la tifoseria, tornata sul piede di guerra dopo l’ingiustificabile e sconcertante prestazione di Cremona e dall’altro restare in corsa per la salvezza diretta, ora già distante cinque punti. Stesso discorso per mister Alvini che, confermato dalla dirigenza - anch’essa sotto accusa, al pari della proprietà, per la gravissima situazione in essere -, è condannato a conquistare punti fondamentali in ottica salvezza per restare sulla plancia di comando. Alternative non ce ne sono, l’unica strada percorribile da parte della società, del tecnico e dei giocatori per evitare di sprofondare nel vortice feroce della contestazione dei tifosi, è quello di tornare a vincere e convincere, sovvertendo i numeri impietosi che stanno accompagnando il cammino aquilotto: diciottesimo posto in classifica con soli otto punti, secondo peggiore attacco del campionato con soli 8 gol realizzati, sette le partite con zero reti all’attivo.
La misura è colma, dopo le avvilenti prestazioni contro il Catanzaro, il Como, la Reggiana e la Cremonese, ci si attende una reazione forte da parte dei protagonisti, sulla scorta di quanto affermato da Alvini nel post Cremona: "Non credo che la mia sia una squadra così mediocre, abbiamo la possibilità di riscattarci subito a Lecco". Il campo dirà se alle parole corrisponderanno i fatti, se la comunanza di intenti espressa dai giocatori ad Alvini lunedì mattina, sia reale o solo di facciata.
Oggi, allo stadio ‘Rigamonti’, contro un Lecco in chiara ripresa, le Aquile non potranno più sbagliare, sarà già una partita da dentro o fuori, da disputare come una finale. È ciò che pretende un intero popolo, a partire dagli oltre cento fedelissimi al seguito (due i pullman organizzati, uno ad opera della Curva Ferrovia e gruppo Bullone, l’altro da parte del gruppo Belini frizzanti) che, anche oggi non faranno mancare il loro sostegno "solo per amore della maglia bianca". Il tecnico aquilotto non potrà disporre degli infortunati Wisniewski, Bandinelli, Gelashvili, Zurkowski (forte affaticamento), Hristov (ha rimediato un pestone al piede nell’allenamento di lunedì), Cipot (si è fermato ieri per una botta al polpaccio) e dello squalificato Nikolaou.
Il sistema di gioco prescelto sarà il 3-4-1-2, con qualche prevedibile cambiamento rispetto alla formazione iniziale di domenica scorsa. In difesa, davanti al portiere Dragowski, giocheranno Amian, Muhl e Bertola, mentre a centrocampo dovrebbe essere confermato Salvatore Esposito, nonostante la pessima prova fornita contro la Cremonese, affiancato da Ekdal, quest’ultimo al rientro dopo le tre giornate di squalifica. Sull’esterno destra spazio a Elia, confermato sul versante opposto Reca. Kouda, uno dei pochi ad essersi salvato dal naufragio di Cremona, si approprierà del ruolo di trequartista, a ridosso di Antonucci e Moro.