Una vita nell’insegnamento, dal 2012 al 2020 vicepreside del liceo scientifico ’Pacinotti’, docente di latino all’università, consigliere comunale con LeAli da una legislatura e mezzo e consigliere regionale dal 2020 con la lista Sansa, presiede la commissione antimafia nel parlamentino genovese: ecco il sunto del cammino politico e professionale di Roberto Centi.
Cosa promuove del suo operato e della sua coalizione in Regione?
"Parto dalla legge regionale che ho scritto sul riuso e la ristrutturazione dei beni confiscati alle mafie: la più avanzata, che mi rende orgoglioso. Ho firmato 115 fra interrogazioni e interpellanze, mi sono battuto per il territorio: è stata mia la prima firma sul diniego alla centrale a turbogas nell’area Enel. Ho tirato fuori con accessi agli atti i numeri della sanità spezzina, evidenziando la grave penalizzazione rispetto alle altre province in termini di personale: quasi la metà rispetto a Genova, un terzo di meno rispetto a Savona. Ho certificato e denunciato una situazione intollerabile. Inoltre, ho contributo a scoperchiare la questione Palmaria con interrogazioni sullo stabilimento del Carlo Alberto e la scuola di Porto Venere, lavorato per contrastare il biodigestore a Saliceti e mi sono impegnato contro l’ampliamento di Panigaglia e due progetti mostruosi quali il vessel reloading e il truck loading. È l’unico rigassificatore che sulla terraferma di oltre 50 anni, credo si debba parlare di dismissione. Infine, mi sono occupato del Felettino".
Che farà in caso di rielezione?
"Proseguirò con le mie battaglie, partendo dalla necessità di dotare la provincia e la regione di una rete scolastica adeguata alle nuove caratteristiche e alle esigenze del territorio. Dobbiamo assicurare presidi e personale adeguati con un’edilizia scolastica degna di questo nome. Mi occuperò di trasporti, cercando di eliminare le tariffe ferroviarie aumentate per le Cinque Terre e regolare il turismo, che va bene, ma porta un lavoro a bassa specializzazione e contratti spesso inadeguati. Serve diversificare il lavoro, senza far scappare i ragazzi dalla Liguria".
Lei ha sostenuto alla presidenza della Regione Ferruccio Sansa e ora Andrea Orlando: stessa coalizione, ma due candidati decisamente diversi nell’esperienza politica e non solo. Qual è il fil rouge?
"Ho sempre detto che Orlando è la persona giusta per rappresentare la coalizione: il segreto per vincere è affermare la propria specificità nella lealtà al candidato presidente e in quella vittoria ci sta anche la nostra specifica. Riguardo al raffronto fra i due, non faccio distinzioni fra chi ha fatto politica tutta la vita e non l’ha mai fatta: sono due uomini capaci e meritevoli. Oggi la Regione ha bisogno di gente che la porti fuori dal disastro che ha fatto Toti e non serve ricordare l’esperienza che Andrea Orlando ha alle spalle per capire come e quanto questo bagaglio possa servire in una situazione del genere. Riguardo la nostra lista in particolare, ci tengo ad un bel risultato, lo meritiamo perché è un’esperienza civica bella e lusinghiera: LeAli è un caso unico in Italia per sopravvivenza e ora aspira a un progetto nazionale con Avs".
Chiara Tenca