ELENA SACCHELLI
Cronaca

Sabbadini, un ospite denuncia: "Di notte qui nessun infermiere. Ci sentiamo abbandonati"

Tra i problemi della casa di riposo anche l’aria condizionata rotta da settimane e la mancanza di attività. L’assessore alla sanità assicura: "La situazione è all’attenzione dell’amministrazione e degli uffici"

Massimo Traverso, degente della casa di riposo di via Falcinello

Massimo Traverso, degente della casa di riposo di via Falcinello

Sarzana, 3 agosto 2023 – ”Qui ci sono troppe cose che non vanno. Da due mesi di notte manca l’infermiere di turno, siamo abbandonati a noi stessi". Così Massimo Traverso, degente della casa di riposo Sabbadini, torna a denunciare le svariate criticità con cui ogni giorno sono costretti a fare i conti i 56 anziani che attualmente si trovano nell’rsa di via Falcinello. I problemi, a detta del signor Traverso, sarebbero diversi e di varia natura: dal cibo riciclato e riproposto agli ospiti per diversi giorni alla carenza di personale, dalla scarsa manutenzione fino alla mancanza di attività pomeridiane. Ma facciamo un passo indietro. Nel novembre 2021, dopo aver partecipato e vinto una procedura a evidenza pubblica indetta dal Comune, il Consorzio Blu, cooperativa sociale con sede a Faenza, si aggiudica la gestione dell’rsa sarzanese andando così a sostituire la Coopselios che aveva gestito la struttura ininterrottamente per i precedenti 20 anni. L’offerta presentata dal Consorzio Blu, sia dal punto di vista economico che tecnico, era risultata senza dubbio la migliore tanto che avendo avanzato un rialzo del 516,67 per cento sulla base di gara fissata a 24 mila euro all’an no - proponendo quindi un canone annuo di ben 148 mila euro - era stata avviata una verifica per escluderne l’anomalia. Dal punto di vista tecnico invece l’offerta del Consorzio Blu - che continuerà a gestire la Sabbadini sino al novembre 2025 - proponeva un rafforzamento dell’organico in forza nell’rsa, un importante potenziamento del monte ore del personale rispetto agli standard di funzionamento, l’attivazione di un centro diurno dal lunedì al venerdì per 9 ore giornaliere e il sabato per 4 e un approccio person centred care, ovvero "un modello che prende in considerazione la persona nella sua totalità riconoscendone i bisogni emotivi, sociali, spirituali, occupazionali e fisici". Nel capitolato grande attenzione era anche stata riservata alla socialità e all’animazione. Promesse che, stando a quanto riferitoci da Massimo Traverso, al momento non sono state rispettate. "Da due settimane in 3 stanze si è rotta l’aria condizionata e nessuno è ancora venuto a riparare il guasto - ha spiegato il degente - il centro diurno non è mai partito e aldilà di qualche tombolata non viene proposta alcuna attività. In più se non mi reco io in infermeria nessuno - pur essendo dializzato - mi fa l’insulina". Un quadro decisamente distante rispetto a quanto contenuto nell’offerta. "La situazione è all’attenzione degli uffici comunali e dell’amministrazione - ha assicurato il vicesindaco e assessore alle politiche sanitarie Carlo Rampi -. La struttura ha problemi contingenti e strutturali e su quest’ultimo punto abbiamo già avviato un verifica congiunta con il Consorzio Blu per definire alcuni interventi di adeguamento che devono essere fatti". E ha concluso: "La stessa segnalazione è arrivata anche a noi e merita tutta l’attenzione del caso. Posso dire però che ci sono pareri contrastanti perché alcuni famigliari di degenti sono decisamente soddisfatti della gestione. L’rsa resta una struttura molto ambita per l’utenza, basti pensare che oltre ai 56 ospiti ci sono circa 50 persone in lista d’attesa".