
Viadotti, ricorso di Salt contro il canone unico
Sarzana, 12 marzo 2025 – Il tema è da anni oggetto di contenziosi che, spesso e volentieri, si protraggono fino al pronunciamento della Corte di Cassazione. Stiamo parlando del Canone unico, che ogni anno i Comuni applicano sistematicamente alle società concessionarie autostradali per l’occupazione dello spazio sovrastante la strada comunale con i viadotti.
Una materia controversa che, nei prossimi giorni, troverà applicazione anche in Val di Magra, per effetto della raffica di ricorsi presentata al Tribunale amministrativo regionale da Salt, la Società autostrade Liguria Toscana che detiene le concessioni di parte dell’A12 e dell’A15, che ha impugnato le diciotto note con cui il Comune di Sarzana, nelle scorse settimane, aveva accertato l’occupazione senza titolo di superfici dislocate su strade comunali sovrastate dai viadotti dell’autostrada A12 Genova-Livorno, invitando la società stradale a saldare le somme individuate sulla base del regolamento comunale.
In ballo, una cifra di poco inferiore ai 40mila euro, che Salt non ha intenzione di saldare, tanto da bussare al Tar ligure non solo per chiedere l’annullamento degli avvisi di pagamento, ma anche il risarcimento dei danni.
Nel dettaglio, il Comune di Sarzana contesta alla società autostradale l’occupazione senza titolo di quattro aree situate in via XXV aprile, in via Alta, via Bradiola, due aree via Brigata Partigiana Ugo Muccini; altre contestazioni riguardano aree situate in via Battifollo, via di ponte, in via Emiliana (due aree), via Falaschi, via Boettola, via Pallodola (due aree), via Silea e via Pecorina. Zone in cui le strade comunali sono sovrastate dai viadotti dell’autostrtrada A12, col Comune di Sarzana che ha accertato l’occupazione di aree di ampiezza compresa tra i trenta e i trecento metri quadrati, chiedendo un pagamento che, proprio a seconda della metratura dell’area occupata, va da poche centinaia di euro a oltre 11mila.
Sulla vicenda già nelle prossime settimane potrebbe arrivare un primo pronunciamento del Tribunale amministrativo regionale, prologo di una battaglia che rischia (anche questa) di protrarsi per anni. Certo è che nello Spezzino il tema del pagamento del canone unico per l’occupazione di spazi pubblici attraverso i viadotti negli ultimi anni ha vissuto un’impennata, con diversi contenziosi legali.
Quello più noto vede già da anni contrapposti la stessa società concessionaria autostradale e Spezia Risorse, la società partecipata che si occupa della riscossione di tasse e tributi locali. Oggetto del contendere, il pagamento del Cosap – il Canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, poi sostituito dal Canone unico – maturato per l’occupazione, sempre attraverso i viadotti, delle aree comunali di proprietà del Comune della Spezia.
Nel dettaglio, le aree occupate dai viadotti del raccordo autostradale che collega il capoluogo di provincia con Santo Stefano Magra, e quelli del raccordo di collegamento tra La Spezia e Lerici. Mancati pagamenti, quelli dal 2013 al 2018, certificati in 643.853 euro tra canone e interessi nel frattempo maturati. Dopo il Tribunale della Spezia, anche la Corte d’Appello di Genova ha dato ragione a Spezia Risorse, condannando la concessionaria autostradale al pagamento di quanto dovuto.
Matteo Marcello