Scintille in consiglio. Ruggia in minoranza parte all’attacco. Il sindaco lo rintuzza

L’opposizione critica la mancata nomina ad assessore di Daniele Tintori e l’elezione della presidente ritenuta "figura non necessaria". Bertoni: "Avete subito un’emorragia, occupatevi dei fatti vostri".

Scintille in consiglio. Ruggia in minoranza parte all’attacco. Il sindaco lo rintuzza

Scintille in consiglio. Ruggia in minoranza parte all’attacco. Il sindaco lo rintuzza

Botta e risposta tra maggioranza e opposizione nel primo consiglio. Non è stato facile portare alla fine una seduta che ha regiistrato toni molto accesi, in particolar modo tra il rieletto sindaco Massimo Bertoni e il capogruppo del centrodestra all’opposizione, Jacopo Ruggia. In apertura, tutti hanno osservato un minuto di silenzio in ricordo dell’ex consigliere Michele D’Ascanio, per poi passare alle pratiche tra cui la convalida degli eletti e il giuramento del sindaco, e per procedere al saluto ai nuovi ingressi tra i consiglieri: per la maggioranza Federico Viani, Donatella Mezzani (nominata assessore), Mauro Roffo e Daria Ferrari (scelta come presidente del consiglio) e per l’opposizione Enrica Pasquinelli di Valeriano e Leonardo Rossini. Non s’è mai visto così tanto pubblico nella sala consiliare: il sindaco ha accolto con piacere una presenza così nutrita, con voce emozionata nel momento del giuramento.

Presentata la giunta: Simone Regoli confermato vicesindaco e con delega al bilancio, tributi, patrimonio, personale, infrastrutture, lavori pubblici, centri storici; Nadia Lombardi assessora al turismo, pari opportunità, volontariato e associazionismo, diritti degli animali; Sabrina Flotta lavoro, artigianato, pianificazione territoriale, urbanistica, edilizia privata, commercio e attività produttive e trasporti; Donatella Mezzani casa, famiglia, scuola, politiche sociali e salute. Il sindaco mantiene le deleghe all’ambiente, protezione civile, polizia municipale e servizi cimiteriali.

Tutto liscio fino a quando, dopo la presentazione della giunta e delle deleghe attribuite ai consiglieri, dall’opposizione Carlo Tangerini si è detto dispiaciuto che Daniele Tintori, il più votato con più di 250 preferenze, eletto nella maggioranza, non fosse stato scelto per un assessorato. "Saranno cavoli miei chi voglio nominare – ha ribattuto Bertoni –. Tintori oltretutto è di Italia Viva, il mio partito, pertanto non vedo perché avrei avuto qualche preclusione nei suoi confronti. Ragioneremo perché i dati non si nascondono. Pensate ai vostri di dati che sono preoccupanti, siete la minoranza della minoranza". Bertoni si è fiferito al fatto che ben tre persone della lista Ruggia non hanno accettato di entrare in consiglio: Cinzia Calanchi, eletta, si è dimessa ancor prima del consiglio e i primi dei non eletti Simone Capri e Emilio Angeletti non hanno accettato l’incarico facendo subentrare il giovane Leonardo Rossini. Bertoni ha proseguito: "Il vostro è un dato preoccupante, questo dovreste analizzare, e non in casa d’altri. Avete subito un’emorragia, occupatevi dei fatti vostri".

Polemica anche sulla presidente del consiglio Daria Ferrari di Vezzano in Movimento, eletta con 9 voti. "Una figura non necessaria in un comune come Vezzano, sotto i diecimila abitanti, infatti prima la ricopriva il sindaco stesso – ha aggiunto Ruggia –, del tutto superflua, e che comunque richiede un compenso". Un compenso, come precisato dalla segretaria comunale, che corrisponde al 10 per cento dell’indennità degli assessori.

Una legislatura iniziata con un clima incandescente tra maggioranza di centrosinistra e minoranza di centrodestra, hanno commentato in molti. Il sindaco Bertoni ha anche accennato a comportamenti scorretti – senza scendere nel dettaglio –, da parte dell’opposizione, avvenuti durante la campagna elettorale.

Cristina Guala