
Nel riquadro, l'operaio scomparso
Sarzana, 14 gennaio 2022 - Il mistero di Mohammed Cherkaoui, l’operaio sarzanese scomparso ormai 13 anni, non è risolto. La moglie Zobida Sedki, assistita dall’avvocato Massimo Lombardi, gioca forse l’ultima carta per conoscere la verità su una storia degna della trama di un film giallo. Lombardi si è opposto all’archiviazione chiesta dal pm Elisa Loris che aveva riaperto le indagini nell’ottobre 2019 e il gip Fabrizio Garofalo ha fissato l’udienza mercoledì 16 marzo alle 11. Lombardi ha studiato il voluminoso dossier sulle nuove indagini e chiede che venga fatta chiarezza. "Ci sono a mio giudizio elementi tali che meritano un approfondimento istruttorio", sottolinea il penalista.
Il caso Cherkaoui – originario del Marocco ma con cittadinanza italiana e residente da molti anni a Sarzana con la famiglia perfettamente integrata – inizia il 29 settembre del 2009. Cherkaoui aveva 50 anni al momento della scomparsa e è descritto da chi lo conosceva come un uomo tutto casa e lavoro.
La svolta all’alba del 29 novembre del 2009: sono le 4 del mattutino, quando il muratore esce di casa, alla moglie dice di avere un appuntamento davanti alla farmacia Accorsi, in via Gori, con il suo ex datore di lavoro Pierluigi Destri, l’uomo che quattro anni dopo verrà arrestato, e successivamente condannato, per il sequestro dell’imprenditore Andrea Calevo, rapito il 16 dicembre 2012 nella sua villa di Lerici. Lo stesso Destri conferma l’appuntamento ma ne con una versione diversa.
L’operaio sarzanese aveva detto alla moglie – secondo quantoda lei riferito agli inquirenti – che avrebbere dovuto avere dal suo ex datore di lavoro 9 mila euro; Destri invece ha raccontato di essere andato all’appuntamento per fargli un favore e accompagnarlo alla stazione della Spezia.
Sono tanti i misteri: il telefono del muratore rimase acceso fino al giorno successivo alla sua scomparsa continuando a suonare invano finchè probabilmente la batteria si era scaricata. Un mese dopo la scomparsa, il 28 ottobre 2019 la moglie aveva trovato un biglietto inquietante sotto la cassetta delle lettere: "E’ finita tuo marito è ….". Poi erano una serie di voci fra cui quella secondo cui Cherkaoui fosse rientrato in Marocco. Destri era stato indagato per quella morte, il 18 aprile del 2013 gli agenti della squadra mobile della Spezia avevano controllato un campo nelle vicinanze della casa - prigione di Calevo c’era il sospetto che li fosse stato nascosto il corpo del muratore ma le ricerche non portarono a niente. Poi nel 2019 la riapertura delle indagini, ora l’archiviazione e l’opposizione dell’avvocato Lombardi. Il giallo continua.
Carlo Galazzo