
Lettera all’assessore Giacomo Giampedrone: "Ragioni di merito e di metodo ci spingono a contestare"
"Egregio assessore, desideriamo esprimerle la nostra preoccupazione in merito alla decisione di creare nuovo polo logistico di protezione civile regionale a Brugnato abbandonando la struttura di Santo Stefano". Inizia così la lettera sottoscritta da sei sindaci della Val di Magra – Umberto Galazzo (Ameglia), Paola Sisti (Santo Stefano Magra), Monica Paganini (Arcola), Katia Cecchinelli (Castelnuovo Magra), Alessandro Silvestri (Luni) e Massimo Bertoni (Vezzano) – indirizzata all’assessore regionale Giacomo Giampedrone per chiedere di sospendere e approfondire la scelta della Regione di spostare il polo logistico della protezione civile da Santo Stefano a Brugnato. A muovere i sei firmatari per cercare di contrastare una decisione "presa dall’alto" sono ragioni di metodo e di merito. Il polo oggi si trova "in una posizione strategica che ha dimostrato la sua piena efficacia operativa, specialmente durante l’alluvione del 2011, quando la struttura ha rivestito un ruolo cruciale nella gestione dell’emergenza". A detta dei primi cittadini del centro sinistra – manca la sindaca di centrodestra di Sarzana, Cristina Ponzanelli – la nuova collocazione è distante dai principali centri abitati della provincia, dove risiede la maggior parte dei volontari. Una distanza che potrebbe penalizzare la tempestività degli interventi in caso di emergenze nelle aree più densamente popolate. "Brugnato presenta criticità infrastrutturali in termini di viabilità – spiegano i sindaci – che rischiano di compromettere l’accesso al polo in situazioni di emergenza, mentre la posizione attuale agevola sia gli interventi che la partecipazione alle attività di formazione dei volontari". Uno dei timori è che il trasloco possa comportare forte riduzione della partecipazione e della qualità formativa. "Troviamo inaccettabile apprendere di una scelta che potrebbe avere riflessi negativi per i nostri territori da un articolo – concludono – con l’aggravante che si viene a conoscenza di una decisione già presa visto che è già stata effettuata una valutazione sul sito ed una trattativa con l’ente proprietario". Da qui la richiesta di sospendere la decisione e di convocare un tavolo di confronto con tutte le parti compresi i volontari.
Elena Sacchelli