REDAZIONE SARZANA

Smart working negato: Comune deve pagare

Non aver accettato la richiesta di una dipendente comunale di poter svolgere il proprio lavoro con la modalità dello smart working nel dicembre 2021 è costato all’ente più di 4000 euro. Questo uno dei 9 riconoscimenti di debiti fuori bilancio – trattati in un unica pratica – ad essere stati approvati dalla maggioranza del consiglio comunale. Ma all’ordine del giorno c’era anche l’approvazione delle tariffe Tari per l’esercizio 2023 stilate sulla base del piano economico finanziario che prevede un adeguamento all’inflazione programmata. Confermata l’esenzione dal pagamento dell’imposta per i nuclei famigliari con un Isee inferiore a 7.320 euro. Verrà invece dimezzato al 50% l’importo dovuto per quelle famiglie che presentano un Isee compreso tra i 7.320 euro e i 10.500. Punto, quello relativo alla Tari su cui l’opposizione, per voce della consigliera Casini, ha ribadito il suo disappunto soprattutto sul sistema di raccolta rifiuti misto che comprende sia il ritiro porta a porta che l’installazione delle isole zonali. A detta della consigliera dem, questo sistema oltre a non portare a miglioramenti sulla percentuale di differenziazione dei rifiuti, ha provocato anche un aumento nelle tasse a carico dei cittadini.