La storia di una vita. Da militare a pellegrino in cerca di pace e libertà

L’incontro casuale con Thomas Brachschoss nella sua tappa a Bottagna. In viaggio con due cani e le ceneri di un amico con cui ha visto atrocità

Thomas Brachshoss in cammino verso Santiago con i suoi cani

Thomas Brachshoss in cammino verso Santiago con i suoi cani

Val di Magra, 6 settembre 2024 – Superata l’iniziale diffidenza, non Ormai quasi un amico che ritorna, con il suo carico 37 mila chilometri percorsi, il pellegrino Thomas Brachschoss, tatuatore di 57 anni nato in Irlanda, residente a Colonia, origini tedesche e madre galiziana, e che parla ben undici lingue, è passato per Santo Stefano, Fornola, Bottagna diretto in Val di Vara, poi a Ventimiglia, tempo permettendo, per arrivare a Santiago di Compostela.

Non è la prima volta, questa è la terza, che percorre le strade verso le mete dei pellegrinaggi e ora verso Santiago, 30 chilometri al giorno, con vari intervalli, per non stancare troppo i cani: ormai in molti lo conoscono con la compagnia dei suoi cagnolini, si ferma tra la gente, e poi riprende il suo cammino. Ha tutto ciò che gli serve per fermarsi, cibo, acqua, una tenda. Purtroppo nel viaggio precedente compiuto verso Assisi è stato anche derubato nei pressi di Ferrara, ma questo non lo ha fatto desistere.

Non si sente solo, hai i suoi amici a 4 zampe e anche perché porta con sé nel suo cammino le ceneri di un caro amico, compagno commilitone, con cui ha combattuto e visto atrocità. E mentre vivevano i momenti peggiori, si facevano la promessa nel futuro di viaggiare in libertà. Thomas è un veterano dei Marines, è stato in Somalia, nell’ex Jugoslavia, è stato un contractor, agente di sicurezza militare, quelle pagine di vita che ti cambiano, che ti fanno riscoprire valori ma ti lasciano anche un turbamento interiore che forse cerca di placare. Ha raccontato di aver viaggiato nel mondo, incontrato anche degli orsi nel suo cammino e di aver mangiato nutria, si è alimentato di ciò che trovava, garantendo cibo anche ai suoi compagni di viaggio che gli stanno sempre accanto.

In molti lo riconoscono mentre passa, ha l’atteggiamento proprio di una persona speciale,. diretta verso qualcosa che cerca, forse la tranquillità interiore, lo ritengono una persona umile, modesta, non chiede nulla ma l’appello per chi lo incontra è di non negare l’aiuto, Ne sono rimasti affascinati Tiziana Fabbri e il marito che lo hanno incontrato a Bottagna, e amichevolmente hanno parlato, così Thomas ha raccontato la sua vita e, lui poliglotta, ha confessato un’ iniziale antipatia per la lingua italiana che adesso invece vuole imparare: ««Parlare italiano non mi piaceva - ha raccontato il pellegrino – ma ora lo trovo molto poetico». Infatti con le persone si ferma e colloquia, racconta della famiglia e del suo percorso, della vita in fattoria. Ha soggiornato a Bottagna, e poi si dirigerà a Ventimiglia. Con sé uno zaino pesantissimo 64 chili , la tenda, i calzettoni, il cibo per i suoi adorati cani Senita e T-Rex, che pesa ben 75 chili . Cristina Guala .