CRISTINA GUALA
Cronaca

Dimesso dall’ospedale, quattro ore in reparto in attesa del trasporto sanitario. "Ce la mettiamo tutta, siamo pochi"

Il paziente è stato dimesso alle 14 ma il mezzo della Pa per riportarlo a casa è arrivato quasi quattro ore dopo. Il presidente della Humanitas di Romito spiega la situazione e le difficoltà in questo e in altri casi

Il reparto di un ospedale

Il reparto di un ospedale

Arcola (La Spezia), 11 settembre 2023 – Oltre tre ore in reparto in attesa dell’ambulanza che lo riportasse a casa. E da chi era incaricato di svolgere il trasferimento arriva il chiarimento: "Siamo soltanto in cinquanta volontari divisi su quattro turni, ci impegniamo per garantire tutti i servizi".

E’ successo qualche giorno fa, quando un paziente è stato dimesso dall’ospedale alle ore 14 e il primo mezzo dalla Pubblica Assistenza Humanitas da Romito è potuto andare a prendere la persona solo alle 17,45.

Carlo Canese , presidente dell’associazione di soccorso arcolana, spiega le motivazioni che purtroppo talvolta causano ritardi. Prima fra tutte la carenza di volontari: "Noi cerchiamo di fare il possibile e anche l’impossibile e cerchiamo in tutte le maniere di intervenire nei tempi migliori possibili, consapevoli che abbiamo la responsabilità di chi soffre. Purtroppo – prosegue – non abbiamo molti volontari ed è venuta meno quella solidarietà che occorre per far fronte a tutte le richieste che ci pervengono. Ma va detto che molti si accorgono che esiste una pubblica assistenza quando occorre a livello personale o famigliare".

Una piccola ma precisa osservazione: pochi sono i volontari, poi però si chiedono i servizi con urgenza ed è difficile capire l’impegno profuso, quando a garantirlo è un numero minimo di persone. E poi prima ci sono le urgenze, solo dopo i servizi meno urgenti, secondari. Anche la consigliera comunale Carmela Bianchini , lei stessa volontaria e referente per i dipendenti della Humanitas di Romito, spezza una lancia a favore del difficile compito del soccorritore: "Per dovere, le dimissioni vengono fatte per tutti dalle ore 14, ma non è detto che uno sia il primo della lista. Ossia, è vero che dicono che alle 14 i pazienti sono dimessi ma spesso mancano le lettere, oppure i farmaci, non sempre è tutto pronto alle 14.

E purtroppo i malati sono tanti, si cerca di essere il più veloci possibile, ma trasportiamo persone che devono essere accudite, non pacchi che puoi lasciare a terra. I ragazzi sono tutti pronti e professionali, coccolano i trasportati, li rassicurano".

Molto spesso i volontari che arrivano non trovano i parenti a casa che li aspettano, e si perde del tempo, e poi l’orario è indicativo non effettivo: "Spesso – conclude Bianchini – siamo noi a dover aspettare in reparto e di conseguenza tutto tarda. Ripeto i malati sono tanti, sulla strada non ci siamo solo noi e quindi bisogna rispettare gli altri e le precedenze, le problematiche sono tante, prima bisognerebbe sapere come funziona il tutto, i ragazzi fanno l’impossibile".

Cristina Guala