Nuova svolta nella controversia legale tra la società dei fratelli Merano di Imperia e la Marinella spa in liquidazione che ha al centro il progetto del maxi uliveto a Marinella. Lunedì 8 aprile al Tribunale di Imperia si è svolta l’udienza di primo grado e l’ago della bilancia, per il momento, sembra propendere verso i fratelli Merano. Da fonti vicine alle parti sembra infatti che la sentenza pubblicata il 15 aprile abbia condannato la Marinella spa a eseguire l’atto in forma specifica, quindi a provvedere all’esecuzione dell’atto di vendita oltre che al pagamento delle spese legali.
Per sapere quale linea vorrà adottare la Marinella spa sarà necessario aspettare l’inizio della prossima settimana, quando il nuovo liquidatore nominato in rappresentanza della Monte dei paschi di Siena, Franco Ghiringhelli, subentrerà a Maurizio De Filippo e interloquirà con il collega in carica Manolo Cacciatori. Il progetto era stato presentato nel 2021 dai fratelli Merano – noti produttori di olio dell’imperiese – e, grazie a un investimento di circa 15 milioni di euro (oltre sei milioni per l’acquisto dei terreni dell’ex tenuta e altri otto per l’impianto della nuova coltivazione), avrebbe dovuto portare già lo scorso anno alla creazione di un uliveto di 100 ettari, con una densità a ettaro di 600/700 piante di varietà liguri (non solo la taggiasca) all’interno della Tenuta di Marinella.
Il 19 aprile del 2021 i fratelli Merano avevano stipulato con la Marinella spa in liquidazione un contratto preliminare di compravendita versando una caparra di 500 mila euro. La compravendita avrebbe dovuto perfezionarsi il 13 luglio 2022, data poi differita al 3 agosto e, di nuovo, posticipata al 26 ottobre: quel giorno i sindaci della Marinella spa avevano diffidato gli ex liquidatori della società (allora Leonardo Pagni e Giovanni Cocconi) e i fratelli Merano a concludere la compravendita. Il 28 ottobre dello stesso anno gli stessi liquidatori della società avevano comunicato una nuova data per la stipula, fissata per il 17 novembre presso lo studio del notaio Amadeo. All’appuntamento, però, si erano presentati solo i fratelli Merano che chiedevano quindi di ottenere il perfezionamento dell’acquisto degli immobili mediante una sentenza che produca gli effetti del contratto definitivo non concluso. Subentrati poi i nuovi liquidatori (Nanni Grazzini e Giovanni Currò), la Marinella spa, sostenendo che fosse ancora vigente un divieto di frazionamento dei terreni interni alla tenuta, aveva deciso di bloccare la concretizzazione del progetto.
Elena Sacchelli