REDAZIONE SARZANA

Un consiglio di istituto fatto soltanto da donne. E ti porti i figli in classe

Le eccellenze della ’Manzi’. Il bilancio supera il milione

Due immagini della sede del Cpia ’Alberto manzi’ della Spezia, il centro provinciale che si occupa dell’istruzione degli adulti

Due immagini della sede del Cpia ’Alberto manzi’ della Spezia, il centro provinciale che si occupa dell’istruzione degli adulti

Poniamo il caso di una scuola aperta tutto l’anno, anche il sabato mattina. Anche d’estate. Anzi, soprattutto d’estate. Una scuola con un consiglio d’istituto tutto al femminile dove il preside, scherzando, invoca quote blu. E ancora, una scuola che consente di portare in classe i propri figli quando non offre un vero e proprio servizio di baby sitting. Una scuola con un bilancio che supera il milione di euro, così come supera ogni più rosea previsione il numero dei suoi iscritti: più di 1600. Una scuola dove la formazione si fa davvero integrazione e inclusione. Una scuola pubblica, statale. Utopia diranno i più o isola felice. Una realtà invece.

E’ il centro provinciale per adulti CPIA "Alberto Manzi" della Spezia, un istituto articolato su tre plessi: la sede principale in via Milano 29, tra il centro storico e il quartiere Umbertino, e le due sedi distaccate di via del Canaletto 165 e di via Ronzano 1 a Sarzana. E alla squadra docente, guidata dal preside Andrea Minghi, compete anche l’istruzione nella casa circondariale di Villa Andreino della Spezia. "La nostra offerta formativa – spiega il preside – prevede due percorsi di istruzione di primo livello, il primo finalizzato al conseguimento del titolo di studio del primo ciclo di istruzione, quella che si chiamava una volta licenza media; mentre il secondo, equivalente al primo biennio delle scuole medie superiori, è volto ad acquisire le conoscenze e competenze di base comuni a tutti gli istituti professionali e tecnici da cui è poi possibile passare ad altri istituti per il completamento degli studi e raggiungere così il diploma. Ancora, offriamo percorsi di prima alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana per i livelli A1 e A2 che sono molto importanti, soprattutto quest’ultimo, perché consente di richiedere il permesso di lungo soggiorno". La richiesta è davvero tanta, molti sono infatti gli studenti stranieri provenienti da paesi come Maghreb, Gambia, Ucraina, Brasile, Bangladesh e Repubblica dominicana; questi ultimi per lo più iscritti nella sede di via Milano perché - come precisa il vicepreside e docente di italiano Andrea Mordacci - ogni plesso ha una sua propria fisionomia: "La sede centrale – dice – posta in una posizione strategica per la vicinanza alla stazione, è quella più vicina al CAS della Cittadella da cui viene gran parte dell’utenza. Ma non solo, tanti sono anche i corsisti della comunità dominicana che risiedono nel vicino quartiere Umbertino; così come si registra di anno in anno una crescita dell’utenza bangladese".

L’opportunità che offre questo istituto e la ricchezza che rappresenta è straordinaria: per molti, nonostante l’età adulta, questa è la prima esperienza scolastica della vita; per altri, già diplomati e addirittura laureati nei loro paesi d’origine, il centro costituisce la possibilità di vedere riconosciuti finalmente i propri percorsi. "Il riconoscimento delle competenze in entrata – dice Minghi – è proprio il ‘cuore’ del CPIA, capita di frequente che arrivi qui chi ha già un titolo e competenze specifiche purtroppo non spendibili nel nostro paese. Il nostro compito, in questo caso, è ricostruire e valorizzare il loro pregresso". "Fulcro del CPIA - interviene Mordacci – è proprio il patto formativo, istituito con ogni studente, che ne riconosce il valore e l’esperienza". "Ai CPIA talvolta – conclude il preside Andrea Minghi – vengono erogati dal Ministero degli Interni fondi specifici, di cui si occupa la nostra direttrice amministrativa Anna Maria Cappetta, finalizzati alla ricerca e sperimentazione sulla didattica per adulti. In questo noi siamo scuola capofila sulle altre sei presenti in Liguria". Decisamente una scuola statale all’avanguardia dunque, fiore all’occhiello non solo per la provincia ma per l’intera regione.

Alma Martina Poggi