Ameglia (La Spezia), 2 novembre 2024 – Nello Spezzino, in fatto di maltempo, sono abituati ormai a tutto. Anche se un isolotto composto da sabbia e sterpaglie così compatto, spuntato dal nulla a ridosso della scogliera, non capitava di vederlo da tempo.
Il fiume Magra rappresenta da sempre gioie e dolori per i residenti delle comunità nate lungo il suo corso, a due passi dal Mar Ligure. E nelle frazioni turistiche di Bocca di Magra e Fiumaretta con l’arrivo dell’autunno gli abitanti alzano sempre le antenne di sicurezza. Località che in estate attraggono visitatori da mezza Italia, con l’arrivo delle piogge devono fare i conti e gli scongiuri con tutte le possibili conseguenze di mareggiate e allagamenti.
Certo, la muraglia degli argini protettivi ha messo in sicurezza dal rischio alluvionale, anche a dispetto dell’estetica, ma l’attenzione resta comunque altissima a ogni allerta meteo. Sono bastate infatti le prime piogge di questo autunno, decisamente abbondanti, a scatenare il Magra, rimasto comunque entro i limiti di guardia. E il Comune ha già piazzato ben 23 idrovore in dotazione alla Protezione civile nelle zone a rischio, proprio per evitare brutte sorprese.
Intanto la fiumana si è portata dietro una foresta di tronchi, sterpaglie, rifiuti e lavarone. Viene così definito un composto di sfalci verdi triturati all’interno dei piccoli canali spesso asciutti lasciati in balìa delle prime piene. Il lavarone poi si è unito alla sabbia depositata dalla corrente che per uno strano disegno dell’asta del fiume vira in direzione del molo di Fiumaretta.
Adesso quel mix si è trasformato in un isolotto a fianco della scogliera, così denso che il livello dell’acqua sembra ormai sempre più basso e quasi calpestabile. Non ci sono problemi per la navigazione perché le barche in uscita dai cantieri e dalle darsene utilizzano l’altro lato del fiume, quello su Bocca di Magra. Ma il problema non è ovviamente soltanto estetico. Il gioco delle correnti provvederà da solo a distribuire la sabbia e anche quella montagna di verde inizierà presto o tardi a ’navigare’ sul mare in cerca di un porto. Su quale spiaggia troverà la propria destinazione finale? Di certo il litorale di Ameglia e quello confinante di Sarzana saranno i primi clienti.
Da anni ormai le due amministrazioni comunali devono mettere mano ai bilanci per inserire anche le voci, non più straordinarie, dedicate alla rimozione del legname spinto sulle spiagge pubbliche dalle onde, mentre decine di imprenditori degli stabilimenti privati si occupano a proprie spese della pulizia. Questa operazione, di anno in anno, viene rinviata sempre più a ridosso dell’estate. “Il cambiamento climatico – spiega Umberto Galazzo, sindaco di Ameglia – ci ha portato anche mareggiate in periodi dell’anno insoliti. Siamo sempre stati abituati a controllare il mare da ottobre fino a inizio primavera, ma adesso la fascia si è allungata di allerta e questo aumenta anche le difficoltà di organizzazione del servizio di pulizia del litorale e delle scogliere”.
A dare una mano alle due amministrazioni comunali ci pensa fortunatamente la Regione. Il mare è una meta di tutti, mentre le spese spettano ai soli Comuni di Ameglia e Sarzana. Per questo dalle borse dell’ente genovese da anni arrivano puntualmente ristori preziosi per consentire di predisporre le spiagge libere alla fruizione di migliaia di turisti nel periodo balneare.
Massimo Merluzzi