Il consiglio comunale di Porto Venere nella seduta del 23 dicembre ha respinto a maggioranza l’ordine del giorno sul riconoscimento dello Stato di Palestina proposto da Anpi nazionale, Arci e altre sigle che operano per la pace e in difesa dei diritti dei popoli. Lo sottolinea l’associazione Posidonia spiegando che "l’ordine del giorno chiedeva il riconoscimento internazionale dello Stato di Palestina ritenendolo un passo fondamentale per equiparare la sua condizione sul piano politico a quella degli altri Stati, per riconoscere le aspirazioni legittime ad avere uno stato da parte dei palestinesi e per ribadire le tutele previste dal Diritto Internazionale. Occorre una ferma presa di posizione per fermare il massacro che si sta attuando nella striscia di Gaza e porre fine all’occupazione militare israeliana".
L’associazione Posidonia, che ha aderito alla Rete Spezzina Pace e Disarmo, fa proprie queste richieste e commenta: "Siamo profondamente indignati e ci vergogniamo, quali cittadini di Porto Venere, per l’atteggiamento dei nostri amministratori, che hanno dimostrato anche in questo caso una ormai cronica mancanza di rispetto verso le Istituzioni che dovrebbero rappresentare, segnandone un progressivo declino e irrilevanza nella Società civile locale. La logica seguita è quella di considerare di parte e rendere ininfluente anche una richiesta di dibattere e prendere posizione su temi gravissimi quali il genocidio che si sta mettendo in atto in Palestina".