Vertice di maggioranza. Toti incontra gli alleati

Secondo summit dei tre concessi dal giudice domani nella villa di Ameglia. Attesi Matteo Rosso di FdI, Edoardo Rixi della Lega e Carlo Bagnasco di FI.

Vertice di maggioranza. Toti incontra gli alleati

Vertice di maggioranza. Toti incontra gli alleati

Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, agli arresti domiciliari per corruzione dal 7 maggio, proseguirà domani gli incontri politici per i quali ha ottenuto il via libera del giudice. Dopo il confronto di tre giorni fa con i fedelissimi, ossia Alessandro Piana (esponente della Lega e attuale governatore ad interim) e gli assessori Giacomo Giampedrone e Claudio Scajola, nei prossimi giorni arriveranno nella villetta di Ameglia i vertici regionali dei partiti che appoggiano la giunta. Domani sono attesi Matteo Rosso, deputato e coordinatore ligure di Fratelli d’Italia, Edoardo Rixi, viceministro e segretario della Lega Liguria, e Carlo Bagnasco, coordinatore regionale di Forza Italia. Lunedì sarà il turno di Maurizio Lupi e Pino Bicchielli, leader e deputato di Noi Moderati.

Nel corso di questo mese e mezzo trascorso agli arresti, Toti ha ribadito più volte di non avere alcuna intenzione di dare le dimissioni. L’incontro di domani e quello di lunedì serviranno dunque ai vertici della coalizione di centrodestra per decidere la linea da tenere nei prossimi mesi. Una linea che la giunta regionale, e in particolare la componente ’arancione’ totiana, hanno peraltro già indicato: la maggioranza va avanti con Piana reggente finché Toti non otterrà la revoca degli arresti domiciliari dal tribunale del Riesame o, nel caso in cui il Riesame rigettasse l’istanza, dalla Cassazione. Se la revoca non dovesse arrivare, né dal Riesame né dalla Cassazione, verranno fatte nuove valutazioni. Il punto è che il mandato di Toti scade a fine 2025: se le misure cautelari venissero revocate tornerà a pieno titolo alla guida della Regione, allontanando il fantasma di elezioni regionali anticipate che appaiono non essere gradite da nessun partito della coalizione di centrodestra.

Nel frattempo sono state rese note le motivazioni con le quali il giudice per le indagini preliminari di Genova ha respinto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari dell’imprenditore portuale Aldo Spinelli, arrestato per corruzione insieme a Toti e Signorini. Secondo il giudice, le erogazioni "di finanziamenti ai partiti" sono per Spinelli "una leva economica per ottenere favori" e sarebbe ancora concreto il rischio di reiterazione del reato. "In alcuni casi - si legge nell’ordinanza - Spinelli era esplicito nel mettere in correlazione il finanziamento al rilascio del provvedimento desiderato".