ELENA SACCHELLI
Cronaca

Studente modello e viticoltore. Tommaso brinda col suo Tàoma

Classe 2003, ha già deciso di portare avanti l’azienda agricola Giacomelli di cui è titolare il padre. E proprio oggi Roberto Petacchi celebra le trenta vendemmie

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Castelnuovo Magra, 30 giugno 2024 – Questa sera festa all’azienda agricola Giacomelli per celebrare le prime trenta vendemmie del titolare, Roberto Petacchi, e la prima di suo figlio Tommaso, classe 2003. Un fortissimo legame con il proprio territorio, Castelnuovo Magra, quello che ha condotto all’ingresso della quarta generazione “Giacomelli” in azienda.

Da mille a 100 mila bottiglie di vino prodotte ogni anno. Ecco il salto in avanti compiuto sotto la guida di Roberto Petacchi, da quando, a partire dal 1993, ha preso in mano l’azienda agricola che prima apparteneva alla madre, Luciana, e ancora prima al nonno. Proprio Roberto ha portato l’attività a specializzarsi nella produzione di vino oltre che in quella di olio e di miele. Da un solo vermentino, un passo alla volta, ha deciso di ampliare sempre più l’offerta arrivando a produrre ogni anno quattro tipologie di vermentini, due di rosso e un rosato e una bollicina.

Siamo arrivati a luglio e il tempo incerto per il momento non sembrerebbe rappresentare un problema per la vendemmia che avrà inizio il prossimo settembre. Un’eccellenza del territorio che per il 30 per cento viene esportata e apprezzata all’estero, soprattutto in Europa – come in Germania, in Belgio e in Francia – in America come a Santo Domingo a New York e in Canada, ma anche in Asia con particolare riferimento al Giappone.

Tommaso Petacchi il giorno prima di incontrarci aveva preso un bel 30 all’esame di meccanica agraria all’università di Pisa, dove sta studiando per diventare agronomo. Ma il giorno successivo è subito tornato al lavoro nell’azienda di famiglia. "A quattordici anni quasi per scherzo ho chiesto a mio padre di poter gestire un terreno – ha ammesso sorridendo Tommaso – e quando ho compiuto 15 anni ha detto ecco questo è tuo, vediamo cosa sai fare". Da allora Tommaso non si è arreso e dopo aver reimpiantato le vigne nel terreno di Luni ha dovuto attendere tre anni perché divenissero produttive. Il quarto anno l’uva prodotta dal vigneto di Tommaso è confluita nei vini del padre Roberto e il quinto anno, nel 2023, è finalmente andato in bottiglia. Tàoma, che in aramaico significa Tommaso, è l’unico vino prodotto dall’azienda Giacomelli che viene macerato. E a conferirgli i profumi che lo contraddistinguono da tutte le altre tipologie di vino è la vicinanza al mare data dalla posizione del vigneto, collocato a 20 metri sul livello del mare, e il terreno – situato nella zona del Becco – argilloso e con scaglia, che conferisce all’uva elementi nutritivi che poi attraverso lieviti selezionati vengono ulteriormente estratti.

L’azienda agricola Giacomelli può contare su 10 ettari di vigneti, di cui il corpo grosso si trova a Castelnuovo, tra il Giardino dei Vescovi, Boboli e Villa Baracchini, e in parte a Sarzana. Oltre al vigneto di Luni, adesso Roberto sta lavorando a un progetto nuovo, recuperando un vecchio vigneto rimboschito a Caprignano. "Recuperare vecchi vigneti dismessi e renderli nuovamente produttivi è sempre stata la nostra filosofia. Cosi è stato per il Giardino dei Vescovi, per Boboli e anche per la zona del Becco - spiega Roberto -. Adesso stiamo lavorando anche per creare un agriturismo e per dotare quindi l’azienda di camere e di un ristorante. Siccome che oltre a Tommaso anche a mia figlia Linda piacerebbe restare a lavorare in azienda sono felice di fare questi sforzi per loro".