CRISTINA GUALA
Cultura e spettacoli

Il ciak di Nicola Petralia: “Una magia lavorare dietro la cinepresa”

Il giovane vezzanese aiuto regista nella black comedy di Matteo Querci: “Abbiamo cercato di divertirci ed è uscito un film che ha un suo cuore”

Il team che ha lavorato al film

Vezzano (La Spezia), 19 marzo 2024 – Lo chiama lungometraggio ma a tutti gli effetti è un film e ne sentiremo parlare. Nicola Petralia, giovane vezzanese, è stato aiuto regista in “Non aprite quella bara” di Matteo Querci, un mélange riuscitissimo di comicità toscana dirompente e di ironia francese sottile e delicata, insomma un insieme esplosivo di vicende che hanno lasciato con il fiato sospeso i 1200 spettatori che hanno tenuto a battesimo la prima uscita tra gli applausi a Prato. Raccogliendo numeri che nessuno si aspettava, tantomeno Nicola che ha preso tutto come una scommessa. "E’ un film piccolissimo – ha detto Nicola – girato tutto tra Lucca, Prato, Pistoia, Firenze e Barberino di Mugello tra un gruppo di amici, una grande famiglia".

Il richiamo alla banda famosa dei toscanacci viene spontaneo, del resto basta guardare i nomi doc: Francesco Ciampi, Orfeo Orlando e un grande Paolo Hendel recitano nel film e con loro Barbara Enrichi, ma anche due attori dalla carriera internazionale, Thomas Arana e David Brandon. Ed è stato subito sold out. Una piena sorprendente. Nicola, che adesso è a Roma, ci terrebbe che il film raggiungesse anche le sale di Spezia. Intanto è già prevista la proiezione a Lucca e Bologna e lui è ancora incredulo. Due anni di fatica e di lavoro, di attese e di sorprese per un gruppo di giovani che hanno camminato insieme in un lungo percorso fatto di tanta energia.

«E’ stata una magia che si vive soprattutto dal punto di vista personale. Essendo piccoli – racconta –, non avevamo l’apparato di tutte le grandi produzioni, ci siamo basati totalmente sulle nostre forze e questo ci ha unito ancora di più, abbiamo dovuto lottare contro situazioni meteorologiche varie difendendoci man mano con quello che avevamo. Abbiamo cercato principalmente di divertirci ed è uscito fuori un film che ha un suo cuore".

Nicola, 33 anni, ha fatto tutta la gavetta, partendo dalla sua passione per la fotografia, poi gli studi di regia a Firenze e quindi l’occasione, offerta dall’amico Matteo, quei treni che passano e che si devono prendere. Ne è venuta fuori una black comedy, girata principalmente a Lucchio, frazione di Bagni di Lucca, un paese pressoché disabitato che ben si è prestato come location alle avventure e disavventure del film. Nicola Petralia, che si firma inframmezzando tra nome e cognome ‘Ghost’, soprannome tra i tanti che la troupe in modo affettuoso si è data, torna spesso a Vezzano e questa volta lo farà tra gli applausi calorosi della sua gente.