REDAZIONE SARZANA

Cavarra: «Non sciolgo la riserva. Ma se faccio il sindaco decido io»

Il primo cittadino di Sarzana lascia in sospeso il Pd sulla sua ricandidatura

Il sindaco Alessio Cavarra sarà il prossimo candidato Pd?

Sarzana, 7 ottobre 2017 - I tempi del sindaco Alessio Cavarra ancora non sono “maturi”. Nonostante i solleciti che continuano ad arrivare dal suo stesso partito, era deciso a non sciogliere la riserva neppure ieri sera davanti all’unione comunale Pd riunita dal segretario per avviare le consultazioni pre-elettorali. Insomma non è pronto per dire se vuole essere o no il candidato a sindaco del Partito Democratico e degli eventuali alleati in una chiamata alle urne che si annuncia particolarmente delicata e dall’esito mai come oggi incerto. Una “riserva” inaspettata, perlomeno per chi ha della politica un’idea più semplice della realtà. Per le regole che lo stesso Pd si è dato infatti la seconda candidatura, senza primarie, è scontata, il treno per il Parlamento è già partito senza Cavarra e al momento non sembrano esserci aperture per una candidatura in zona Cesarini. E allora? «Una riflessione personale e politica» prova a spiegare il sindaco.

Sul personale glissa trincerandosi dietro una sorta di “privacy” e lasciando correre le voci. «Bisogna ancora capire bene come il Pd e la coalizione si devono approcciare alle prossime elezioni» dice della sua riflessione politica in corso. «Quando scioglierò la riserva – puntalizza poi – presenterò il mio programma e voglio ampia libertà sulla scelta della giunta». Insomma il confronto elettorale, ufficialmente per il Pd ancora da avviare nella realtà già aperto da tempo, sembra soprattutto un fatto di nomi e diktat, un braccio di ferro tra i molti che pongono veti e quelli che dicono di non volerne. Per Alessio Cavarra il discorso è chiaro: «Se mi candido a sindaco, come ho fatto cinque anni fa, devo dire ai cittadini con quale programma, e il programma sarà quello che proporrò ai partiti della coalizione».

Chiarissimo anche sui possibili alleati: «Si deve partire dalla coalizione attuale» ribadisce, come già aveva puntualizzato Andrea Antola, capogruppo della lista Noi per Sarzana che lo ha sostenuto alle elezioni del 2013 e che ha perso pochi mesi fa l’assessore Sara Accorsi, sostituita da Nicola Caprioni rappresentante del movimento di Pisapia. Dunque per Cavarra le consultazioni da cominciare sono con Antola, Caprioni e Giancarlo Rosignoli, rappresentante più di una sorta di “movimento civico” che dell’Udc che rappresentava in consiglio e alle ultime comunali si è ufficialmente schierato con il centrodestra. A differenza del suo segretario Giovanni Vasoli Cavarra non fa cenno alla sinistra, fuori dalla maggioranza da quando il posto del suo assessore Giulia Chiatti è passato a Beatrice Casini, tantomeno ad Articolo 1 dell’ex presidente del consiglio rimosso Paolo Mione. Ma sulla sua ricandidatura a prescindere, fatta salva la riserva, il sindaco dovrà convincere anche la minoranza del Pd, «quello zero virgola zero che si alza e dice che Cavarra non va bene», ipotizza primarie e coalizioni allargate a chi su di lui ha messo il veto.