REDAZIONE SARZANA

Ciclismo. Il progetto dell'ex professionista spezzino Simone Bernardini

Preparazione e ricerche scientifiche per i giovani e non solo

Simone Bernardini quando correva da dilettante nel Team Malmantile

Sarzana (Spezia), 10 giugno 2020 - Dopo aver appeso la bici al chiodo, e cessato l’attività agonistica nel 2017, con un’ultima stagione di corse tra professionisti, Simone Bernardini grazie anche all’amicizia con Luca Storti, ha intrapreso l’attività come addetto commerciale e vendita presso il negozio “Bike Station” di Sarzana, oltre ad aiutare un altro amico, Alessandro Del Sarto, ex professionista, del reparto officina. Un impiego che ha permesso a Bernardini di specializzarsi anche sull’utilizzo dei Social Network, e sulla loro efficacia. Da qui alcune ricerche scientifiche abbinate al mondo della bici.

“Nel mio piccolo – afferma Simone Bernardini - penso di aver avuto la fortuna di essere diventato un punto di riferimento per i tanti ragazzi che si affacciano al mondo della bicicletta, magari provenendo da altri sport; in tanti mi chiedono consigli su come pedalare, allenarsi, sulla pozione in sella etc., e mi piace davvero molto questo contesto che si è creato, direi quasi spontaneamente. In questo momento, forte di un gruppo di atleti amatoriali ormai rodato che seguo, sono tornato in contatto con un amico ed ex compagno di squadra, Nicola Campigli. Nicola si è laureato in Scienze Motorie, e da un paio di anni svolge l’attività di preparatore atletico proprio nel ciclismo e, con lui, sta nascendo una fitta collaborazione che ci permette di operare in sinergia nella preparazione atletica di ciclisti, agonisti e non. Il nostro obbiettivo – conclude Bernardini - sarà quello di offrire un pacchetto completo, con una preparazione moderna e scientifica, e con alla base un sano divertimento. Seguiamo diversi profili di ciclisti, dal professionista, all’amatore di tutte le età; chi vuole correre o chi vuole solo divertirsi in salute in bicicletta, senza rischiare pericolosi sovraccarichi da autodidatta”.

Antonio Mannori