{{IMG_SX}}Siena, 22 giugno 2009 - "Ho ammazzato mia moglie". La telefonata arriva al 112 intorno alle 23. Ad avvertire i carabinieri è lo stesso omicida, Luigi Di Giovanni, 47 anni, originario di Pompei e da due anni trasferitosi a Torrenieri (Siena) insieme ad Annunziata Cirillo, 38 anni, e ai loro due figli di 13 e 12 anni. L’efferato delitto - le ha sfondato il cranio con un bloccasterzo - si consuma nel buio di un campo di girasoli dove la coppia è giunta per l’ultimo viaggio insieme.
Il rapporto tra i due ormai da qualche tempo pare si fosse incrinato tanto che non abitavano più sotto lo stesso tetto. Non solo. Alcuni mesi fa il giudice aveva inibito a Luigi Di Giovanni di avvicinarsi alla casa dove la moglie abitava con i figli. Sabato dopo cena l’uomo, invece, si presenta da loro. Annunziata lo fa entrare ma - come alcuni vicini racconteranno ai carabinieri - cominciano subito a litigare, si sente anche il rumore di oggetti che vanno in frantumi.
I bambini sono i testimoni impotenti dell’ennesima bufera. I genitori se ne rendono conto, e ad un certo punto decidono di affidarli ad alcuni conoscenti. Escono dall’appartamento. Annunziata Cirillo accetta l’invito e sale sull’Alfa 156 del coniuge. I due partono, ma non hanno una meta precisa. Imboccano la provinciale che da Torrenieri, paese che lambisce le vigne del Brunello, porta verso la Cassia. Percorrono una quindicina di chilometri fino a quando Luigi Di Giovanni imbocca una strada bianca senza uscita. Nel frattempo i due ricominciano a litigare. Pare che l’uomo, accecato dalla rabbia, schiaffeggi Annunziata.
A quel punto la donna, impaurita, scende. Lui afferra il ‘bullock’ (un antifurto formato da una sbarra di ferro e due morsetti alle estremità) che ha in auto e la segue. I sentimenti che in quel momento agitano la sua mente sono più forti della ragione: da dietro sferra un terribile fendente che e colpisce Annunziata alla base cranica. La donna, sposata anni fa e verosimilmente ancora amata, stramazza a terra esanime. Muore sul colpo, come poi accerterà il medico legale.
Luigi Di Giovanni sale in macchina, ripercorre a ritroso la strada bianca e poco dopo si rende conto che non ha via di scampo e chiama i carabinieri. Sarà il luogotenente Antonio Cozzitorto, con i suoi uomini, ad accorrere per primo sul luogo del delitto. Luigi viene portato in caserma dove viene interrogato fino all’alba. Ieri mattina il trasferimento nel carcere di Siena. Sebbene in stato di choc, a tratti spaesato e confuso, agli uomini in divisa racconta tutto. Le ore precedenti al delitto e quanto accaduto in quel campo. Parla della moglie al presente come se ancora fosse viva. Pare non rendersi conto di quello che ha fatto.
Intanto il corpo senza vita di Annunziata Cirillo viene trasferito a medicina legale. I carabinieri si preoccupano anche dei due figli della coppia e chiamano una sorella di Luigi che da tempo abita a Perugia perché, almeno per il momento, si prenda cura di loro. Torrenieri si sveglia sotto un cielo carico di pioggia. Tutti stentano a credere ad una tragedia che appare senza perché. Il temporale della notte ha cancellato le poche tracce dell’efferato delitto, ma non ha allontanato l’odore della morte e la terribile consapevolezza che nel giro di neppure un’ora quel tragico dramma familiare ha strappato a due bambini di 12 e 13 anni la madre e il padre.
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