Siena, 10 febbraio 2018 - «Grazie per la tua schiettezza. E per ciò che hai dato a noi colleghi e a questa città. Credo che Siena ti debba essere riconoscente", scandisce il procuratore capo Salvatore Vitello. Che subito aggiunge: «Credo che un magistrato deve rispondere soprattutto ad un tribunale, quello della propria coscienza. E su questo tu sei a posto», aggiunge dando una pacca sulla spalla al pm Antonio Nastasi. E incassando l’applauso di tanti – fra rappresentanti delle forze dell’ordine e operatori di palazzo di giustizia – che ieri hanno salutato il sostituto procuratore già in servizio, dal 6 febbraio scorso, a Firenze anche se continuerà a vivere a Siena.
NON C’È (troppa) retorica nel saluto dei colleghi e degli amici al pm che ha condotto alcune delle inchieste certo più dirompenti (e discusse) degli ultimi anni, da quella sul Monte dei Paschi (il troncone principale è ancora pendente a Milano) al fallimento della Mens Sana Basket e del Siena Calcio, per citarne alcune. Lo definisce «un contraddittore serio», il presidente del tribunale Roberto Carrelli Palombi. «Ho apprezzato la professionalità di Nastasi – sottolinea – nell’audizione romana alla commissione d’inchiesta sulle banche, dove ha illustrato con competenza e autorevolezza il lavoro svolto».
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