Siena, 4 ottobre 2012 - «Si può, ma bisogna accontentarsi». La domanda era come si fa a vivere, anzi, ‘sopravvivere’ con 700 euro al mese di pensione e la risposta della signora Ivana P., pensionata al minimo, è disarmante nella sua semplicità. Tradotto, infatti, quell’accontentarsi significa compiere un miracolo di organizzazione, ma, soprattutto, rinunciare a quasi tutto e farsi bastare pane, pasta e latte come alimenti principali. Ottantaquattro anni, vedova, fra la sua pensione e quella di reversibilità del marito deceduto otto anni fa, la signora percepisce dall’Inps 696 euro al mese che sono tutto il suo reddito.
L’affitto di casa le costa 350 euro al mese, a lei ne restano 346 per vivere, e farcela pagandoci anche le bollette è dura. «Mi arrangio, che posso fare» spiega con rassegnazione mostrando l’agendina sulla quale, con una precisione assoluta, quasi maniacale, ha segnato i prezzi più convenienti che ha trovato e che tiene costatemente aggiornata: latte 58 centesimi … pane 1 euro … petto di pollo… mele… orzo tostato… e via così, genere per genere, supermercato per supermercato.
«Così per fare la spesa faccio prima la somma di quanto costa quello che devo comprare e vado nel supermercato dove spendo di meno – spiega – Per esempio, vede: qui trovo un latte che costa 58 centesimi al litro e il pane che costa 1 euro al chilo. Con quattro litri di latte, un chilo di pane e qualche fetta biscottata spendo poco più di 5 euro e faccio colazione e cena per tutta la settimana, perché io per cena mangio sempre pane e latte. A pranzo mi preparo un piatto di pasta o una fettina all’olio con un po’ di insalata e un po’ di frutta, e anche questo costa poco. Gliel’ho detto, bisogna accontentarsi. Alla mia età non posso certo andare a lavorare e allora che devo fare?».
Per mangiare la signora Ivana riesce a non spendere più di 50-60 euro al mese, ma le rinunce a tavola non basterebbero a far fronte a tutto il resto senza un adeguato ‘corredo’ di altri sacrifici: via via che le vecchie si sono esaurite, ha sostituito tutte le lampadine di casa con altre meno potenti («c’è un po’ buio, ma sono vecchia, vado a letto presto»); in bagno ha allentato 3 delle 6 lampadine che illuminano lo specchio, stessa cosa in camera da letto per due delle 5 fiamme del lampadario.
La lavatrice la fa solo di notte e sempre al massimo del carico possibile e sempre lavaggio a freddo («perché mio nipote mi ha detto che quando scalda l’acqua consuma tanto»). Il difficile viene da adesso in poi, quando il freddo costringe ad accendere il riscaldamento e il costo del gas si fa sentire: «Se proprio non va sotto zero mi basta vestirmi un po’ più pesante – afferma – Sono una vecchia contadina, ne ho passate di nottate al gelo».
© Riproduzione riservata