ROMANO FRANCARDELLI
Cronaca

A lezione di legalità con il giudice Grasso

San Gimignano: iniziativa con gli studenti di terza media della scuola ’Folgore’ "La mafia si può sconfiggere".

Il giudice ed ex presidente del Senato, Pietro Grasso, durante la lezione agli studenti della scuola ’Folgore di San Gimignano’

Il giudice ed ex presidente del Senato, Pietro Grasso, durante la lezione agli studenti della scuola ’Folgore di San Gimignano’

Per la prima volta un giudice, e che giudice, il dottor Pietro Grasso, già presidente del Senato, è salito in cattedra all’Istituto ’Folgore da San Gimignano’ per una lezione di legalità a 52 alunni della terza media sui ’I sentieri della memoria’ e le nuove "pagine di legalità, esempi di cittadinanza" della fondazione "Scintille di futuro Ets" in collaborazione con Filomena Massaro e la pedagogista Valeria Eleonora Dondoli. L’iniziativa era inserita nell’ambito del protocollo d’intesa siglato fra Comune, Anpi e scuola. Ad ascoltare il giudice del maxi processo su Cosa Nostra, gli studenti, la preside Cecilia Martinelli, i docenti, il sindaco Andrea Marrcci, il vice Niccolò Guicciardini, l’assessore alla cultura della memoria Daniela Morbis, l’assessore regionale all’Istruzione Alessandra Nardini, le delegazioni provinciale Anpi di Siena e San Gimignano. Grasso ha rivolto ai ragazzi alcune riflessioni per sviluppare alcuni temi come "Paolo Borsellino parla ai ragazzi" e "Legalità e cittadinanza. Parole e immagini". Ha risposto alle domande dei ragazzi e raccontato perché la scelta di fare il magistrato e l’importanza dei valori familiari, nonché la nomina di giudice a latere nel maxi-processo nell’aula bunker di Palermo. Grasso ha parlato del dolore per la tragica morte dei suoi "maestri", Falcone e Borsellino, e ha sottolineato con fermezza la volontà di continuare la lotta contro la mafia. Alla domanda dei ragazzi su quali sono oggi i suoi interessi, ha risposto: "Continuare a parlare ai giovani. Il mio interesse è far ricordare loro che la mafia si può e si deve sconfiggere". Poi ha mostrato l’accendino che Falcone gli aveva chiesto di custodire e accendere, perché "i giovani possano diventare scintille di legalità e di cittadinanza".

Romano Francardelli