CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

A Siena produzione ai minimi storici. Il ’nodo’ del piano industriale Beko

Nell’incontro al ministero i sindacati chiedono voce sulle strategie aziendali. La reazione gelida dell’azienda

A Siena produzione ai minimi storici. Il ’nodo’ del piano industriale Beko

A Siena produzione ai minimi storici. Il ’nodo’ del piano industriale Beko

"Preoccupazione e delusione". Questo il commento dei rappresentanti sindacali che ieri hanno partecipato al tavolo al ministero delle Imprese e del Made in Italy con i manager di Beko Europe. A presenziare all’incontro, il sottosegretario Fausta Bergamotto e il funzionario ministeriale Giampiero Castano, ma anche il consigliere per le crisi e le vertenze industriali del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, Valerio Fabiani, e il vicesindaco di Siena Michele Capitani, nonché i rappresentanti delle Regioni e dei Comuni sede dei siti ex Whirlpool, oggi proprietà di Beko Europe. Durante l’incontro l’azienda ha sottolineato che sta svolgendo studi sulla produttività degli stabilimenti italiani, analizzando i singoli segmenti di business e gli elementi competitivi di tutti i brand, per condividere con il ministero e le parti sociali i piani industriali per l’Europa nei prossimi mesi. Fabiani è categorico: "Non possiamo permetterci di navigare a vista e attendere il piano industriale in autunno. Per questo la Regione propone un accordo quadro da sottoscrivere quanto prima in sede istituzionale con il ministero, le Regioni, i Comuni, le organizzazioni sindacali e Beko per definire un percorso di avvicinamento al piano con chiari elementi di garanzia a tutela di operai e siti".

Daniela Miniero, segretario Fiom Cgil Siena, va dritta al punto: "Usciamo con un nulla di fatto. Di fronte a noi abbiamo trovato manager ex Whirlpool, oggi in forze presso Beko, ma del ceo nessuna traccia. L’azienda ha presentato la fotografia di un mercato fortemente in crisi a causa di inflazione, guerre, difficoltà a reperire materiali etc. ma questa situazione – rimarca Miniero – era già presente prima della fusione con Whirlpool". E ancora: "Ci si aspettava una strategia dietro l’acquisizione, invece alle nostre domande su investimenti futuri e diversificazione della produzione non sono arrivate risposte".

E i numeri parlano chiaro: la produzione a Siena nel 2022 era stata di 424mila pezzi, nel 2023 di 311mila e la previsione nel 2024 è di 267mila congelatori, ovvero "il minimo storico". Di qui la richiesta dei sindacati di poter partecipare a un percorso che porterà alla costruzione in autunno del piano industriale. La richiesta sarebbe stata accolta da Beko Europe in modo gelido. Per questo anche Giuseppe Cesarano, leader della Fim Cisl Siena, parla di "tante nuvole all’orizzonte": "I numeri del settore degli elettrodomestici a livello europeo sono un bagno di sangue – evidenzia –. A Siena la produzione è scesa al 30%, quindi mancano volumi: la previsione è che si continuerà con la cassa integrazione di 10 giorni al mese". E poi: "Come sindacati non vogliamo trovarci in autunno con un piano industriale già pronto – continua Cesarano –, per questo chiediamo di poter partecipare all’analisi specifica di ciascun sito produttivo per individuare le possibili soluzioni. Il board di Beko ha rifiutato, quindi la situazione è da monitorare con attenzione".

Concorde Massimo Martini, segretario della Uilm di Siena: "Il sottosegretario Bergamotto ha invitato Beko Europe a riflettere sulla necessità di avere un nuovo incontro prima della stesura del business plan e della definizione degli obiettivi strategici dell’azienda per confrontarsi al meglio con le esigenze sindacali e produttive dei territori. Ci richiamerà tutti a settembre. Il 17 luglio a Siena ci sarà l’assemblea unitaria a cui parteciperanno i tre segretari nazionali di categoria". Le maggiori criticità sembrano riguardare proprio lo stabilimento di viale Toselli. Alla fine di del mese inizieranno le ferie estive e in agosto la fabbrica si fermerà. A preoccupare i sindacati anche il fatto che non si sia entrati nel merito del Golden power, strumento del Governo per la tutela dei siti produttivi e dei livelli occupazionali.