
Presentazione festeggiamenti Accademia Intronati
"L’Accademia degli Intronati non ha solo una grande storia di cinquecento anni, ma un presente che si inserisce fra le attività senesi e nazionali di altissimo livello, svolgendo anche una funzione rigenerativa per tante generazioni". Si parte dalle significative conclusioni di Michele D’Ascoli per raccontare - alla presenza del sindaco Nicoletta Fabio – la presentazione di tutti gli eventi, da domani 28 marzo fino al 4 dicembre, che segnano il calendario che sancisce i cinquecento anni della storia della gloriosa Accademia, la più antica d’Italia. "Intronati come officina più in vista già nel cinquecento del teatro e della cultura europea", ci tiene subito a sottolineare Roberto Barzanti per "una delle pagine più alte della letteratura italiana, pronta alla battaglia sulla lingua, di matrice toscana non fiorentina". Una schiera di studiosi, di personaggi animano un elenco di incontri, commedie, concerti, a cominciare da domani con "Accademie oggi: residui del passato o attuali motori di ricerca?", uno degli eventi sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, che si svolgerà nella Sala degli Intronati di Palazzo Patrizi. "Tanti i protagonisti – avverte Duccio Balestracci – per lezioni e conferenze costruite in modo multiforme, raccontando il senso delle istituzioni da cui passa una cultura diffusa da secoli a livello mondiale". Se Marilena Caciorgna ha ricordato gli agganci artistici, che ritroveremo in alcuni appuntamenti, Enzo Mecacci ha sottolineato come le prime commedie degli Intronati siano fonte di una diffusione e di una ispirazione che influenzerà la commedia dell’arte. Leggetevi il ricco programma: se permettete un consiglio, ritengo imperdibile il 9 ottobre, al Teatro dei Rinnovati, la rappresentazione di I Prigioni di Plauto tradotti da l’Intronati di Siena con la compagnia Atelier Teatro di Milano. Puro divertimento: scoprire come il cinquecento ed oltre anima il linguaggio vivace e colorito dell’antico autore, i giochi di parole, i personaggi stereotipati che fanno vibrare situazioni comiche e divertenti, le trame complesse e piene di intrighi, di amanti separati, travestimenti e colpi di scena. La pura bellezza del teatro poi sfociata nell’universo goldoniano. E se vi piace la bellezza, ecco il 15 maggio, a Palazzo Patrizi, si parlerà con Eleonora Buonocore della Flora di Antonio Vignali, quel Arsiccio Intronato fuggito da Siena nel 1530. L’aria per lui si era fatta irrespirabile. Adesso, con questo convegno lungo quasi un anno, può tranquillamente tornare fra noi.
Massimo Biliorsi