MARCO BROGI
Cronaca

Accoltellò la fidanzata. Dopo 13 anni di latitanza l’uomo è stato arrestato

Per quel tentato omicidio avvenuto nel 2011 in un appartamento di Poggibonsi era stata inflitta una pena di sei anni e sei mesi di reclusione. Ieri la cattura.

La polizia stradale di Riva del Garda ha arrestato l’uomo che si trovava in Trentino e ora dovrà scontare la pena

La polizia stradale di Riva del Garda ha arrestato l’uomo che si trovava in Trentino e ora dovrà scontare la pena

Dopo un litigio aveva accoltellato nel sonno la fidanzata, ferendola gravemente. Per quel tentato omicidio, avvenuto nel 2011 in un appartamento di Poggibonsi, l’uomo era stato condannato a sei anni e sei mesi di reclusione. Dopo 13 anni di latitanza è stato rintracciato e arrestato ieri nel Trentino da una pattuglia della polizia stradale di Riva del Garda. A finire in manette è un cittadino rumeno, che è stato associato presso la Casa circondariale di Spini di Gardolo per scontare il residuo pena. L’uomo è stato fermato dalla polizia nel corso di un normale servizio di vigilanza stradale mentre era a bordo di’ un’auto con targa rumena. Dai primi accertamenti è saltato fuori che su di lui pendeva un ordine di carcerazione per cumulo di pene, emesso dalla procura della Repubblica di Siena nel 2021. Da allora l’uomo risultava irreperibile sul territorio nazionale e se ne erano perse le tracce. Il fermato era stato condannato per un tentato omicidio, avvenuto nell’aprile 2011 a Poggibonsi, a sei anni e sei mesi di reclusione. Aveva accoltellato, nel sonno, dopo un violento litigio, l’allora fidanzata 24enne. Poi si era dato alla fuga. Poco dopo, però, l’uomo era rimasto coinvolto in un pauroso incidente che aveva bloccato l’Autopalio all’ingresso di Firenze Certosa. Ferito, era fuggito a piedi, ma era stato bloccato dai carabinieri nel giro di qualche ora all’Impruneta. La ragazza aveva riportato gravi ferite ed era stata ricoverata in prognosi riservata alle Scotte di Siena. Fortunatamente si era poi ripresa, almeno dal punto di vista fisico. A dare l’allarme era stata la sorella della donna, sua coinquilina. A distanza di alcuni anni, si torna dunque a parlare di quell’ennesimo episodio di violenza ai danni di una donna che all’epoca dei fatti destò molto scalpore non solo a Poggibonsi. Un fronte, quello della violenza sulle donne, dal quale non arrivano, purtroppo, segnali incoraggianti. Anche in Valdelsa salgono i casi di violenza sulle donne, ma sale anche il numero delle vittime che trovano la forza di uscire allo scoperto e rivolgersi al Centro Antiviolenza Valdelsa, gestito dall’associazione Donne Insieme Valdelsa, soggetto centrale della rete che i cinque Comuni della zona hanno messo in piedi attraverso il Centro Pari Opportunità.