Aceto nella Torre, è choc. L’Avversario fa la storia

Dopo 17 Palii e 5 vittorie nell’Oca, Andrea De Gortes indossa il giubbetto di Salicotto nell’agosto 1990. Tra i favoriti su Uberto, cade al primo San Martino.

Aceto nella Torre, è choc. L’Avversario fa la storia

Aceto nella Torre, è choc. L’Avversario fa la storia

Era la seconda prova del Palio del 16 agosto 1990. La voce si era già sparsa ma nessuno ci voleva credere e tutti gli occhi erano puntati sull’Entrone. La Torre, che aveva avuto in sorte Uberto, si presenta con un fantino "straordinario". Sul forte cavallo ecco Andrea De Gortes detto Aceto, l’uomo che era stato l’Avversario, che aveva per tre decenni realizzato sul Campo le strategie di Fontebranda. Ci vuole coraggio a montarlo e ci vuole fegato a essere Aceto e mettere da parte una storia.

Ma Andrea è uomo senza compromessi e fiutava il grande colpo. Davvero da brividi questo "colpo di coda" della sua carriera: nell’Oca aveva corso il suo primo Palio il 16 agosto 1967 con il cavallo Danubio, indossato per 17 volte quel giubbetto con 5 vittorie. Nel frattempo aveva vinto anche in altre Contrade, in una politica illuminata e innovativa di andare in altri rioni con la grinta e la maestria del vincente, cosa che molti altri dirigenti non facevano fare ai loro fantini. Ma questa politica era risultata perfetta per tutti. Perché se vinceva quella Contrada non aveva vinto la rivale Torre e poi c’erano sempre piaceri da riavere indietro.

Ma qualcosa si era incrinato dopo il 2 luglio 1988, quando Andrea De Gortes aveva montato per Fontebranda Galleggiante. C’era stata una politica di sganciamento da Fontebranda, prima nella Civetta poi diventa il fantino ufficiale della Tartuca per poi approdare alla Torre. Merito di un altro personaggio disinvolto e coraggioso, il capitano Giuliano Gambelli che riesce in questo colpo che è prima mediatico e poi di contenuto. La piazza è attonita, ma questo colpo non è nuovo nella storia paliesca, anche se tanti affermano che il Palio non è più quello di una volta perché le bandiere non ci sono più. Crediamo sia solo un passaggio, un nuovo momento per tutti e che l’azzardo è il sale della strategia.

Sappiamo tutti come andò la corsa: a San Martino Aceto era fra i primi, quando rimane coinvolto in una caduta. La sua corsa finisce al primo San Martino. E’ vero che quella carriera aveva una formidabile serie di cavalli, ma sicuramente Aceto avrebbe lottato la vittoria fino alla fine. Ci riproverà due anni dopo ancora nella Torre e ancora con Uberto, ma questa volta Pytheos fu superiore, con un altro grande fantino Il Pesse. L’occasione buona era nel 1990 e qui la storia resta in bilico fra verità e leggenda. A 47 anni Andrea si rimette in gioco: da grande attore rimette su di sé i riflettorie cerca di andare verso la leggenda. E ci va davvero vicino. Quel Palio fu vinto dal Valdimontone con Cianchino e Pytheos. La storia era passata accanto ad Aceto, lui non si era tirato indietro. Aveva mostrato coraggio e voglia di ricominciare.

Massimo Biliorsi