Acquaviva, l’sos della Misericordia: "Giovani, venite a darci una mano"

Rossana Casini: "Non siamo riusciti ad attivare il servizio civile. I volontari invecchiano, servono nuove forze"

Acquaviva, l’sos della Misericordia: "Giovani, venite a darci una mano"

Acquaviva, l’sos della Misericordia: "Giovani, venite a darci una mano"

"La Misericordia ha bisogno di volontari! Ti aspettiamo". Da un po’ di tempo sta facendo il giro il volantino della Misericordia di Acquaviva, realtà piccola ma di grande importanza in un paese, frazione di Montepulciano, che ha sempre più bisogno di punti di riferimento, considerato anche che negli anni ha dovuto fare i conti con perdite di attività e servizi (non c’è più una banca). Ma la Misericordia di Acquaviva è sempre lì, pronta ad azionarsi per chi ne ha bisogno, ma anche lei, questa volta, ha bisogno di essere aiutata. "Basta un po’ del tuo tempo e un po’ di entusiasmo, non ti serve altro per entrare nel mondo del volontariato", recita l’annuncio che ci tiene anche a sottolineare come entrare in questo mondo non significhi necessariamente svolgere servizi di "assistenza sanitaria" o "soccorso ai feriti", ma dedicarsi ad altri servizi socialmente utili. Qualche esempio? Guidare le auto, insieme ad un collega volontario, per accompagnare le persone alle visite mediche ma anche gli anziani nei centri diurni di accoglienza. Oppure portare a scuola i bambini con disabilità, dare un sostegno a coloro che non hanno a disposizione un mezzo di trasporto. Quindi far sentire la propria presenza e supporto in una comunità dove l’età media è destinata a salire, motivo per cui i servizi di questo tipo saranno sempre più vitali. La Misericordia di Acquaviva, come altre associazioni di volontariato che abbiamo raccontato su queste pagine, si trova di fronte a numerosi impegni ma con poche persone per portarli a termine. "Per il Servizio civile non riusciamo a trovare ragazzi – spiega Rossana Casini, storica volontaria della Misericordia di Acquaviva – le domande non sono arrivate e quindi non è stato attivato, la volta scorsa anno avevamo due persone ma di altri paesi. In tutto siamo trenta volontari ma quelli effettivi sono meno, una decina. Ci serve gente che possa fare i trasporti verso l’ospedale di Nottola, le persone più anziane dell’associazione vorrebbero anche rallentare un po’ il ritmo ma poi il rischio è quello di non farcela a proseguire. Forse non si sente più questa vocazione ad aiutare da parte dei giovani, magari è stata colpa anche nostra. Però dico ai ragazzi di pensarci e di venire a darci una mano perché potranno fare una esperienza bellissima che aiuta a crescere". D’altronde, come ha concluso la Misericordia di Acquaviva nel proprio appello, "anche poche ore alla settimana saranno utili per la comunità e ti faranno sentire meglio".

Luca Stefanucci