
Acquisti e riallestimenti. La Pinacoteca si rinnova
Nuova acquisizione e nuova esposizione per la Pinacoteca di Siena. Una sala è stata infatti allestita con alcune opere della collezione, che fanno riferimento al periodo del Cinquecento e del Seicento senese, per supplire alla chiusura del primo piano del museo, resa necessaria per eseguire dei lavori di rinnovamento della struttura. E in questa occasione, tra le opere riunite nella nuova sede, in tutto una decina, ci sono anche l’Adorazione dei pastori di Ventura Salimbeni, appena aggiunta alla collezione della Pinacoteca, e la Ghismunda di Bernardino Mei, che è solitamente collocata a Palazzo Chigi Piccolomini alla Postierla.
L’opera di Salimbeni è stata acquisita dalla Pinacoteca e affidata alla restauratrice Elena Pinzauti, che in occasione della presentazione ufficiale ha ripercorso le tappe del suo intervento. Si tratta di un bozzetto per la più importante pala, realizzata dall’artista nel 1610 per la chiesa di Sant’Agostino a Foligno. La Pinacoteca va così ad arricchire la collezione del museo, che possiede già opere di Ventura Salimbeni. L’acquisizione di questo bozzetto permette di presentare un’opera di qualità, dello stesso livello dello Sposalizio di Santa Caterina di Francesco Vanni, acquistata nel 2020. "L’acquisizione – confermano dalla Pinacoteca – costituisce un tassello importante del percorso di rifacimento totale della sezione del Seicento senese".
A interessare la Pinacoteca all’opera è stato lo storico dell’arte Marco Ciampolini. "Si trovava in una collezione privata in Lombardia – racconta lo storico – e quando mi hanno chiamato per vederla ho proposto l’acquisizione da parte della Pinacoteca. Gli artisti senesi di questo periodo si trovano esposti in tutta Europa. Queste acquisizioni ci consentono di ricostruire quella scuola nel luogo più deputato a farlo". Nei prossimi mesi la Pinacoteca presenterà anche un nuovo acquisto di Raffaello Vanni. Mentre sarebbe ancora in corso la trattativa per un’opera che il direttore della Pinacoteca, Axel Hèmery, ha definito di "straordinaria rilevanza".
"Stiamo ricostruendo la sezione dedicata al Seicento – ha detto il direttore – attraverso anche nuove acquisizioni. Ma ci sembra giusto anche portare in Pinacoteca alcune opere di particolare significato che si trovano a Palazzo Chigi Piccolomini alla Postierla, luogo in cui si trovano soprattutto uffici che non sempre possiamo aprire al pubblico, per inserirle in questo percorso".
Riccardo Bruni