CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

Acquisto del sito Beko. Via alle grandi manovre. I sindacati prudenti:: "E’ una strada in salita"

Il primo step sarà riunire un tavolo tra Comune, Provincia e Regione. Poi si procederà a contattare il fondo proprietario dell’immobile. Le parti sociali: "Usare il tempo guadagnato per reindustrializzare".

Il primo step sarà riunire un tavolo tra Comune, Provincia e Regione. Poi si procederà a contattare il fondo proprietario dell’immobile. Le parti sociali: "Usare il tempo guadagnato per reindustrializzare".

Il primo step sarà riunire un tavolo tra Comune, Provincia e Regione. Poi si procederà a contattare il fondo proprietario dell’immobile. Le parti sociali: "Usare il tempo guadagnato per reindustrializzare".

The day after. Il giorno dopo la riunione del tavolo al ministero delle Imprese e del made in Italy sulla crisi di Beko Europe, lavoratori e sindacati cercano di capire il futuro. La proposta lanciata dal sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, di procedere all’acquisizione dello stabilimento in viale Toselli, in sinergia con Provincia e Regione, ha lasciato sorpreso più di qualcuno. Da Palazzo pubblico filtra la determinazione a portare avanti il progetto, secondo una precisa ’road map’: il primo step sarà la riunione di un tavolo tra i soggetti istituzionali coinvolti, il secondo invece sarà contattare il fondo internazionale proprietario dell’immobile per strutturare una proposta di compravendita. Il tutto, al fine della reindustrializzazione del sito.

La presidente della Provincia, Agnese Carletti, fa sapere: "Apprezziamo la volontà dell’azienda di voler incrementare il proprio piano investimenti. Attendiamo che l’azienda nel nuovo piano industriale non parli più di dismissioni ma di una nuova prospettiva industriale e occupazionale. A fronte di questo impegno potrà essere valutata, ciascuno per le proprie competenze, anche la questione dell’immobile ma solo in una logica di salvaguardia dei posti di lavoro".

Daniela Miniero, segretaria Fiom Cgil di Siena, ammette: "Dall’incontro a Roma si è capito che il Golden power è una grande bugia, perché doveva salvare tutti i siti italiani, non solo Cassinetta e Comunanza. A Siena infatti la produzione cesserà il 31 dicembre 2025". E ancora: "La nostra mobilitazione ha fatto pressione sul Governo, che è pronto ad attivare due anni di ammortizzatori sociali, periodo in cui Beko resterebbe a costo zero – aggiunge –. Tuttavia la data di chiusura spostata al 2027 serve a creare le condizioni per reindustrializzare il sito, sul quale grava un mutuo che il ministro Urso si è impegnato a estinguere. Da parte sua, Beko si sarebbe impegnata a trovare un soggetto terzo per rilevare l’attività, ma attenzione ai pescecani". Miniero conclude: "La strada è in salita. Il 10 febbraio saremo di nuovo a Roma, dove chiederemo il mantenimento della produzione fino al 2027 e un’integrazione alla cassa a zero ore".

Prudente Massimo Martini, segretario Uilm di Siena: "Mi risulta che qualche passo per contattare la proprietà del sito sia stato fatto, ma credo sia difficile per il Comune trovare le risorse per acquistare lo stabilimento Beko. Resto sorpreso, perché lo ritengo difficile in termini giuridici, ma bene se l’operazione riesce".

Più possibilista Giuseppe Cesarano, Fim Cisl di Siena: "E’ stato assunto un impegno formale davanti al ministro Urso, non ho motivi per dubitare del successo dell’operazione".