Siena, 10 maggio 2018 - Restauratori-scalatori sono da ieri mattina appesi a doppia fune al campanile della Cattedrale. E’ scattata l’importante e lungimirante operazione di ‘monitoraggio architettonico aereo’, commissionata da Opera della Metropolitana sul Complesso monumentale del Duomo. «La sicurezza dei visitatori e lo stato di salute delle nostre opere sono la priorità», aveva detto il rettore Gianfranco Indrizzi annunciando l’intervento straordinario. Che riguarderà per tutta la settimana le facciate esterne del Campanile, Battistero e Cattedrale: verranno controllati tutti i lapidei e le parti sospese, sia elementi artistici che architettonici.
A eseguire il check up in altezza sono i professionisti di EdiliziAcrobatica, società con sede a Genova ma filiali ovunque, compresa Siena. Sono interventi, di restauro o manutenzione, su corda, senza l’utilizzo di ponteggi o piattaforme aeree, grazie alla tecnica della doppia fune di sicurezza: un intervento che è scattato ieri a Siena ma che, in contemporanea e con protagonisti gli stessi ‘acrobati’, si sta svolgendo anche a Firenze, a verificare lo stato di salute del Duomo. «Sono esperti di lavori in altezza: si calano dalla sommità dell’edificio e nel questo caso controllano con un martelletto di gomma tutte le pietre e se trovano qualche anomalia la segnalano», spiega Claudio Pistolozzi, capo ufficio tecnico di Opera e direttore di questo intervento. Dunque professionisti del restauro edile che non si limitano a verificare la situazione ma, in caso, intervengono anche, sempre muovendosi su queste postazioni aeree, in sospeso. «Abbiamo chiesto il controllo di tutte le pietre, ma anche delle buche pontaie – continua il direttore Pistolozzi – e delle chiuse con rete inox; poi gli acrobati stessi fanno anche il trattamento con convertitore di ruggine alle catenarie (tiranti in ferro che tengono le strutture lapidee)».
Il monitoraggio in corso ha visto ieri gli ‘acrobati’ calarsi dai 70 metri di altezza del campanile e proseguirà con battistero e cattedrale; facciate maggiori a parte, per cui invece è previsto l’arrivo in estate di una piattaforma aerea. E sempre in un secondo momento i restauratori aerei torneranno per ‘saggiare’ anche le opere interne alla cattedrale.
Non è la prima volta che Opera commissiona un controllo in altezza, ma è la prima volta di un monitoraggio a 360° su tutto il complesso e con questa EdiliziAcrobatica. «Una decina di anni fa – ricorda il direttore – ci rivolgemmo a restauratori che salivano con le funi, per verificare la parte di struttura sopra l’altare maggiore. In seguito sono stati richiamati per sostituire le tende della navata centrale e, infine, per installare dei sensori nell’arcone che guarda l’altare maggiore, dove da tempo è presente una lesione, stabile, ma che deve essere tenuta costantemente sotto controllo. Sono interventi senza uso di un ponteggio, quindi minimamente invasivi e non particolarmente costosi, ma efficaci».