Strana la vita: prendere il posto in un trio stralunato come i Giancattivi del senese Paolo Nativi, per volare nel successo di una carriera che poi si era interrotta da tempo. Ieri la notizia del decesso di Francesco Nuti, autore, attore e regista. Una comicità che attingeva dallo spirito toscano per poi trasformarsi in una sorriso malinconico che ha lasciato sicuramente il segno nei suoi innumerevoli film. I Giancattivi sono stati il suo trampolino di lancio, il gruppo che era nato con, appunto, Paolo Nativi (Il nome Giancattivi viene proprio dalla storpiatura del suo cognome), da Alessandro Benvenuti e da Athina Cenci.
Un trio che era legato a Siena, vuoi solo per essere la patria di Nativi. Molti ricorderanno una loro scatenata esibizione all’IF 2000 del 23 marzo 1973 in una serata che vedeva anche la presenza di Laura Poli. Poi la scomparsa prematura di Nativi nei primi mesi del 1976, la sostituzione temporanea con Franco Di Francescantonio e il successivo e definitivo arrivo di Nuti.
Ancora legati a Siena, un altro ricordo è nel giugno del 1980 in una serata estiva organizzata dalla Società Duprè della Contrada Capitana dell’Onda. Il divertimento assicurato dal loro stile che aveva ormai superato i confini toscani e che li portò al loro primo film ’Ad ovest di Paperino’, che segna proprio il carattere dissacrante del trio adesso totalmente fiorentino.
Esibizione senese in Malborghetto cinque anni prima che il trio si sciogliesse e ognuno prendesse la propria strada. Percorso artistico che riportò Nuti in terra di Siena nel 2000 per il film, di cui è regista e protagonista, ’Io amo Andrea’, girato in una villa del senese e soprattutto nel castello di Monteriggioni, per la precisione nella chiesa di Santa Maria Assunta, dove si celebra la scena del matrimonio. La protagonista del film è Francesca Neri (nella parte di Andrea) ma non mancano attori da sempre ben voluti da Francesco Nuti, come Novello Novelli nella parte di un tassista.
Il cast delle comparse è organizzato, come spesso accadeva in quegli anni, da Giuliano Ghiselli e coinvolse molti senesi, soprattutto nella festa ambientata nella villa, compreso il sottoscritto. Il ricordo di Nuti resta in bilico fra la risata e la velata malinconia, espressa nella vita come nelle sue pellicole. Si ride ma sempre con il retrogusto di una vita appesa ad un sottile filo.
Massimo Biliorsi