PAOLO BARTALINI
Cronaca

Addio a Roberto Aiazzi ’Tagliola’. Il commosso ricordo di Vannetti

Storico pizzaiolo alla Festa dell’Unità. Una vita dedicata alla politica.

Roberto Aiazzi attivissimo alle Feste dell’Unità

Roberto Aiazzi attivissimo alle Feste dell’Unità

"Conoscevo Roberto Aiazzi, “Tagliola”, da una sera di fine agosto del 2023 quando, dopo la mia presentazione in piazza come candidato sindaco, arrivai nel suo regno: il forno delle pizze, nel tendone della cucina alla Festa dell’Unità". E’ il ricordo di Roberto Aiazzi, firmato da Riccardo Vannetti capogruppo Pd in consiglio comunale: "Iniziai da subito a dare una mano, con Patrizia Burresi e Francesco Cavalieri. Roberto all’inizio mi scrutava un po’ sospetto. Il gran caldo ci stava mettendo un po’ in difficoltà, ma alla fine contribuì anche a sciogliere la tensione. Quella serata fu una prima volta, di quelle in cui ti racconti e condividi. “Io da ragazzo andavo a portare L’Unità la domenica” mi disse Roberto, e “oggi sono sempre dietro a questo partito...”. “Anche io - confidai - avevo fatto lo stesso servizio domenicale con la mia biciclettina”. Roberto mi guardò di sottecchi e disse: “e lo so… ho preso informazioni, se no non lo so se eri qui alle pizze…”. Da quella sera Roberto c’è sempre stato, non solo durante la Festa. Per tutta la campagna elettorale lui era sempre lì, nelle piazze a caricare e scaricare sedie e palchi. Ricordo una sera, in una Piazza Nova stracolma, a fine comizio, mentre ero seduto su una panchina, stanco e con il calo della tensione, Roberto mi si avvicinò e mi raccontò della morte di uno dei suoi figli, avvenuta anni prima. Mi permise di entrare nella disperazione e nella tristezza che viveva quotidianamente, ma anche nel piacere di stare insieme al suo gruppo, al suo partito, alla sua gente. “Io sono di un’altra pasta - mi disse prima di salutarci - non capisco tante cose, ma di una sono sicuro, Riccardo: te sei un bravo ragazzo e noi siamo fortunati che tu sia dei nostri e non di quell’altri”. Da quella sera, ogni uscita pubblica, non poteva concludersi se non con i saluti di “Tagliola”, fosse un sorriso da lontano o il suo pugno alzato. Roberto mi ha insegnato tanto e il suo sorriso mi mancherà. A te, Roberto, auguro un cammino lieve (con una copia de l’Unità sottobraccio). Meglio doverti dolorosamente salutare che non averti mai incontrato".