
L’olmo che ha accompagnato generazioni di chiusdinesi in uno dei luoghi di ritrovo nel cuore del paese
"Ci si vede all’olmo", la frase che migliaia di cittadini chiusdinesi hanno pronunciato negli anni per molte generazioni. Un luogo d’incontro soprattutto quando la bella stagione lo permette, il punto più panoramico del paese di Chiusdino, una terrazza sulla Val di Merse, un belvedere naturale che ha visto il susseguirsi di numerose generazioni, caratterizzato dalla presenza di questa maestosa pianta di olmo appunto. Oggi è arrivato il triste momento di tagliarla perché, come scrive il sindaco Luciana Bartaletti, in un comunicato alla popolazione, è malata e diventata negli ultimi anni pericolosa per la sicurezza dei cittadini che si trovano a passare nelle immediate vicinanze.
A colpire la secolare pianta è stato un ceppo fungino virulento (Ophiostoma novo-ulmi) che ha portato alla morte milioni di olmi in tutta Europa.
"Anche quest’anno abbiamo atteso tutti la primavera, sperando che la forza del nostro albero centenario ci sorprendesse ancora, manifestandosi col risvegliarsi delle gemme e con lo sviluppo della nuova chioma, ma non è stato così e, con immenso dolore, abbiamo dovuto prendere atto, anche a seguito di un consulto con gli esperti, della situazione, che ha portato alla morte di quest’albero straordinario e di ormai rara dimensione, costituente uno degli elementi identitari di Chiusdino. Anche se ancora ci resta davvero difficile rassegnarci a questa realtà - spiega il sindaco - è necessario intervenire tempestivamente, soprattutto in considerazione della fruibilità e della sicurezza dello spazio pubblico che offre lo sguardo più bello e suggestivo sul nostro territorio. Il tronco dell’olmo è andato progressivamente svuotandosi fino a diventare instabile, mentre i suoi rami, anche di notevole proporzione, iniziano a minacciare la caduta. Per questo siamo costretti a procedere già nella mattina del 18 aprile (ieri, ndr) al suo definitivo abbattimento. Al momento, per ovviare a questa triste realtà, sono in corso di studio diverse soluzioni che richiederanno un’attenta riflessione e anche interventi delicati, comunque indirizzati a non dimenticare il valore del nostro Olmo che ci ha sempre accompagnato dall’infanzia alla vecchiaia".
Mario Lombardi