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Adesca bambina su TikTok Senese patteggia un anno

Aveva mandato immagini erotiche alla piccola di 10 anni: la madre l’ha scoperto. L’avvocato Biotti: "Erano state ricostruite condotte simili con altre minorenni"

di Laura Valdesi

SIENA

Il cuore gonfio di angoscia, quando aveva controllato il cellulare della sua bambina. Scoprendo i messaggi e le foto che che uno sconosciuto aveva mandato alla piccola. Immagini erotiche e anche video in cui si mostrava nudo. Sconvolgente per una madre. Che ha trovato il coraggio di recidere subito quel filo pericoloso in un’età dove ancora non si distingue nitidamente bene e male. Il 4 luglio 2020 la scoperta e il blocco immediato del contatto che era andato avanti, scopriranno più tardi gli investigatori, solo sei giorni, dal 29 giugno. Adescamento di minore il reato contestato al senese, che adesso ha 22 anni, dopo la denuncia dei genitori. E l’individuazione del nome di chi era stato a contattare la piccola su Tik Tok. Il social più amato dai giovanissimi per i video ma dietro cui si possono nascondere insidie per chi non è adulto. E la bambina, a 10 anni, non aveva certo compreso di essere entrata in contatto con un uomo che, emergerà poi dagli accertamenti svolti sul telefono, avrebbe tenuto condotte simili con altre minorenni, di età compresa fra gli 8 e i 14 anni.

Il contatto su Tik Tok, come detto, poi era riuscito a farsi dare il numero della bambina che abita nella nostra provincia, chiedendole foto. Soprattutto inviando le proprie, anche video, ad alto contenuto erotico. Utilizzando whatsapp. Non era in aula il 22enne senese ieri pomeriggio quando il giudice Simone Spina ha detto "che la difesa era munita della procura speciale" e che la vicenda veniva definita mediante patteggiamento, che aveva avuto il consenso del pm: un anno. Il tutto subordinato alla concessione della pena sospesa. Poi si è ritirato uscendo poco dopo per la sentenza che non ha variato quanto già annunciato. "Mi ha stupito – commenta a margine l’avvocato Manfredi Biotti che assisteva i genitori, non presenti in tribunale – la decisione del pm titolare di prestare il consenso ad una pena di tale entità, me ne sarei aspettata una maggiore. Avrei soprattutto ritenuto più giusta una condanna che comportasse una misura alternativa. Gli inquirenti hanno ricostruito condotte simili con altre minorenni". Biotti conclude ribadendo "che se non fosse stato per l’intervento rapido della madre il comportamento dell’uomo si sarebbe protratto per chissà quanto tempo". Il senese si sarebbe detto disposto a risarcire.