Aggredita nella villetta. Mani al collo, salvata dalla madre 81enne. Rapina, uomo a giudizio

L’episodio avvenuto in via Mentana aveva causato timori nel quartiere. L’imputato, che abita a Siena, era poi stato individuato dalla polizia. Il gup Grandinetti ha fissato a dicembre la prima data del processo.

Aggredita nella villetta. Mani al collo, salvata dalla madre 81enne. Rapina, uomo a giudizio

La polizia ha individuato l’aggressore di via Mentana

di Laura Valdesi

Un giallo, l’aggressione di una donna nella sua villetta, in via Mentana. "Urlavo, mi ha tappato la bocca. Sono stata salvata da mia madre ultraottantenne", aveva racconta la vittima a La Nazione. Minuti terribili, la figlia 14enne sotto choc. "Sono prigioniera in casa: rientro e chiudo a chiave, non mi affaccio. E giro con lo spray al peperoncino", così la donna descriveva le ricadute dell’aggressione sulla sua vita e anche a livello psicologico. L’episodio aveva messo in subbuglio la zona di via Mentana, la polizia aveva indagato e denunciato un uomo, bloccato a pochi isolati di distanza. Per di più con il coltello.

La vicenda, che aveva continuato a far discutere, si era poi inabissata per consentire all’inchiesta di isolare le responsabilità e ricostruire con chiarezza i fatti avvenuti il 27 luglio 2023 nella villetta per i quali, così ha deciso il gup Andrea Grandinetti, un 40enne originario della Sardegna ma domiciliato a Siena, verrà processato. Nell’udienza preliminare la proprietaria della casa e sua madre si sono costituite parte civile , assistite dall’avvocato Luigi De Mossi. I reati contestati al presunto aggressore sono la rapina compiuta con il travisamento parziale del volto, come riferito anche a La Nazione dalla donna. "Si era tirato su la maglietta – il suo racconto – per coprirsi naso e viso. Vedevo solo gli occhi e il resto della testa". E’ accusato anche di lesioni aggravate, resistenza ai pubblici ufficiali intervenuti e anche del possesso di un coltello a serramanico.

La proprietaria del villino in via Mentana aveva dato l’incarico di fare alcuni lavori in casa ad una ditta ma erano in pratica stati eseguiti solo da un operaio. Aveva contestato i lavoro svolto, saldando comunque quanto richiesto. Poi l’aggressione intorno a mezzanotte, il 27 luglio. Calata la notte la donna aveva sentito abbaiare il cane che sta nel giardino dell’abitazione. Insospettita dal latrare dell’animale, visto che di solito è tranquillo, prima ha guardato fuori dall’abitazione, uscendo poi a vedere nel cortile. Era stato allora che l’uomo si era avventato contro , coprendosi parzialmente il volto con la maglietta. L’aveva spinta con forza dentro casa, cercando di tapparle la bocca perché non potesse chiedere aiuto. Afferrandola al collo. Aveva con sè anche un coltello a serramanico. Grazie all’intervento determinante della madre, ultraottantenne, che si era gettata addosso all’aggressore, quest’ultimo era scappato. Alla proprietaria di casa aveva causato lesioni ad un ginocchio.

Successivamente è accaduto un fatto di cui non è stato identificato l’autore ma che ha preoccupato ancora di più la proprietaria. Il 6 agosto aveva messo un tubo per pescare l’acqua della piscina e riversarla . Ebbene qualcuno l’aveva spostato, il giardino allagato. Era stata fatta una querela contro ignoti ma c’è stata l’archiviazione.