LAURA VALDESI
Cronaca

Un’altra aggressione al pronto soccorso, insulti e spinte a due operatrici

È successo a Nottola, il 29 ottobre intorno alle ore 13. Francini (Fp Cgil): “Non aspettiamo che succeda l’irreparabile”

Non è la prima volta che al pronto soccorso di Nottola avvengono aggressioni ad operatori sanitari

Non è la prima volta che al pronto soccorso di Nottola avvengono aggressioni ad operatori sanitari

Siena, 4 novembre 2024 – Un’altra aggressione al pronto soccorso dell’ospedale di Nottola, a Montepulciano. E’ accaduto martedì scorso, intorno alle 13. Nulla era trapelato riguardo all’episodio, a sollevare il velo sull’accaduto è stata soltanto ieri la Funzione pubblica Cgil con una nota dove chiede all’Asl Toscana Sud Est “migliori soluzioni tecniche ed organizzative”.

L’Azienda sanitaria ieri non è intervenuta, dopo la segnalazione del sindacato. Ma nelle prossime ore certo farà chiarezza e quanto accaduto sarà più chiaro. Così come le eventuali conseguenze dell’aggressione. Da una prima ricostruzione il fatto sarebbe avvenuto martedì 29 ottobre, intorno alle ore 13.L’accompagnatore di una paziente, si trattava di un aprente, ha dato in escandescenze perché voleva che venisse subito visitata. Avrebbe quindi inveito contro due operatrici sanitarie, un’infermiera e una oss, con insulti e anche con spinte.

“Si sbaglia a considerare questo fatto come un evento episodico. Le aggressioni contro il personale sanitario, soprattutto nei pronto soccorso, sono sempre più frequenti e stanno diventando una vera emergenza. Non possiamo aspettare che succeda qualcosa di irreparabile: servono interventi concreti sia da un punto di vista strutturale sia da un punto di vista organizzativo. Sicuramente come lavoratori non siamo più disposti a tollerare di essere bersaglio con i nostri corpi dei guasti di un sistema depotenziato e sotto finanziato”, dichiara Cosimo Francini della segreteria Fp Cgil di Siena.

“Le aggressioni fisiche e verbali verso gli operatori sanitari sono in aumento anche nel nostro territorio. Sono lavoratrici e lavoratori che hanno diritto alla tutela della loro salute e sicurezza nei luoghi in cui operano. Servono certamente soluzioni organizzative in grado di prevenire. Ma soprattutto – interviene Alice D’Ercole, segretaria provinciale della Cgil – servono politiche di investimento per il sistema sanitario. Perché le lacune date dal definanziamento della sanità mettono in crisi la capacità di risposta ai bisogni dei cittadini e rischiano di creare malcontento e rabbia tra le persone che sempre più si scarica su chi, con fatica, sotto organico e con stipendi inadeguati, garantisce la salute di tutti noi”. D’Ercole osserva inoltre che “il Covid ha mostrato l’importanza di un sistema sanitario pubblico che funzioni. E sulla sanità il governo sta facendo tutto il contrario. Anche per questo il 29 novembre abbiamo proclamato lo sciopero generale”.

Proprio su segnalazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza della Fp Cgil il pronto soccorso di Nottola, insieme a quello dell’ospedale di Campostaggia, a Poggibonsi, “è stato recentemente oggetto di interventi tecnici volti al miglioramento delle condizioni di sicurezza. Evidentemente non bastano. Serve personale di vigilanza, tempi rapidi di intervento delle forze dell’ordine, la puntuale presa in carico dei casi di aggressione da parte dell’Asl Toscana Sud Est, mettere i punti sensibili del pronto soccorso in sicurezza sia da un punto di vista strumentale che di un consono numero di operatori. Ai lavoratori coinvolti e al personale sanitario e socio sanitario che tutti i giorni sono in prima linea per garantire a tutti noi una sanità pubblica ed universale, nonostante il sotto finanziamento del sistema e compensi non adeguati al rischio che corrono e alle responsabilità, va la solidarietà ed il ringraziamento della Fp Cgil”